Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

Presentato   a Roma  il primo volume  del  libro di Davoli

Mercoledì 10 giugno  2009  nella biblioteca  del Quarticciolo  ( VII  Municipio di Roma) alle ore 17  e 30  è stato  presentato  il  1°  volume  dell’ opera ”Buone notizie e pronta risposta”,  in cui  l’autore,  Vincenzo Davoli,   rievoca le figure dei Caduti francavillesi  nella Guerra mondiale 1915-18. La  manifestazione  promossa  da   Roberto Mastrantonio,   Presidente  del  VII  Municipio,  è stata   fortemente voluta  dal  francavillese  Giuseppe Pungitore di Ezio, assessore  alle Politiche sociali  del suddetto Municipio; l’organizzazione è stata curata dalla  d.ssa  Rosa  Di  Fusco,  direttrice   della  biblioteca  che  a Roma  ha  ospitato  la  presentazione del libro.

Dopo  il saluto  di benvenuto  del  Presidente   Mastrantonio,   la  d.ssa  Rosa  Di  Fusco ha  brevemente   illustrato  le diverse iniziative culturali, musicali,  teatrali  e di  intrattenimento messe in atto  dalla Biblioteca,   che risulta essere  uno dei centri di aggregazione socio-culturale  più frequentati quotidianamente da  studenti,  da adulti  e anziani  nel  popoloso   quartiere  Prenestino-Quarticciolo-Alessandrino-Centocelle.  

L’ass.   Pungitore ha ricordato  il  notevole contributo  apportato da  calabresi,  di ogni ceto sociale,  per il progresso economico, politico e culturale  della capitale  in genere  e del  VII  Municipio in  particolare;  quindi  dando lettura  dei messaggi  inviati  dall’ Avv.  Giovanni Bianco di  Nicotera  e da Lorenzo  Malta  di Francavilla Angitola,   ha sottolineato  come la presentazione  del libro costituisca  non  solo  un’occasione per far  conoscere  ai Romani  un’opera  storica  di pregio,  seppur  nata in un piccolo comune della Calabria ,   ma anche   un felice  momento  di incontro tra chi   abita  nella terra  bruzia  e di invece fa parte  della  “diaspora”  calabrese in Roma.

L’ ing.  Vincenzo Davoli, dopo  aver salutato cordialmente  tutti i convenuti, ha  ringraziato i promotori  della manifestazione e in modo particolare l’ on. Dott.  Nicola Galloro,  Consigliere provinciale di  Roma,  assai legato alla Calabria  e specialmente al distretto  dell’Angitola (  Francavilla, Filadelfia,  Polia , Pizzo, Monterosso  ecc. )   essendo  nativo  di San  Nicola da Crissa.

L’autore ha quindi rivolto un saluto ed un grazie speciale a  quei “francavillesi di Roma” (alcuni dei quali  presenti alla manifestazione )  che  tanto  l’ avevano aiutato nelle fasi preliminari di ricerca di dati  e notizie, utili per scrivere l’opera . Tra i presenti :  l’esimio dott. Gino Ruperto,  il maresciallo capo dell’Esercito Ottavio Ruperto;   l’insegnante  Mimmo Lazzaro;   il  già  citato Assessore Giuseppe Pungitore;   la dottoressa  Sonia Vazzano, incaricata di tenere la relazione ufficiale  naturalmente  l’autore ha voluto menzionare  anche  altri  francavillesi attivi a Roma,  che  purtroppo non si trovavano nella capitale  mercoledi  10 giugno ,  ma che  a suo tempo si erano prodigati a fornirgli  notizie  o inviargli  documenti interessanti:  l’insegnante Antonio “Totò” Parisi,  il  prof. Foca Accetta,  l’insegnante Pietro Rondinelli e il figlio Fausto,  il giovane universitario Aurelio Simonetti. Quindi  l’ing. Davoli ah voluto salutare, e ringraziare per i giudizi  lusinghieri espressi sulla sua opera,  le due  più  autorevoli personalità di Francavilla e Filadelfia residenti da lunghissimo tempo a Roma :  S. Ecc.  Cesare Ruperto,  Presidente emerito della Corte Costituzionale  che mai  dimentica le sue radici ed legami  con Filadelfia, sua città natale, con Francavilla terra d’origine della sua famiglia e dove suo padre  Saverio fu per molti anni Sindaco,  e con Lamezia, città  dei  suoi studi  ginnasiali e liceali;  il  prof.  Alfredo  Barbina , illustre figlio di Francavilla, professore universitario di chiara fama ,  nonchè massimo studioso di Pirandello,  in  qualità di Direttore dell’Istituto di Studi Pirandelliani  e  sul Teatro Italiano Contemporaneo.

Infine  l’autore ha rivelato  agli  astanti  due  impreviste,  ma gradite,  coincidenze legate alla presentazione  del  suo libro a Roma.

 1)  La cronologia essenziale  degli  eventi,  posta alla fine  del 1°  volume, inizia  con la data del XX  Settembre 1870,  “breccia di Porta Pia”,   presa di Roma; ebbene  a quella storica impresa partecipò  anche  un giovane bersagliere francavillese,  Domenico Teti,  bisnonno dell’Ass. Giuseppe Pungitore. Perciò l’amico Pino,  così  ben  affermato nella vita  amministrativa,  politica e sociale di Roma,  e principale promotore  della  presentazione  del libro nella capitale, essendo non solo  degno discendente di quel bersagliere di Porta Pia ,  ma anche  pronipote  di  Giuseppe Galati ,  Caduto della I  Guerra Mondiale  e nipote  di Foca Teti ,   Caduto  della  II  Guerra Mondiale,  piò essere  fiero   di vantare  nelle  vicende di Guerra  che coinvolsero i Francavillesi ben tre  gloriosi antenati.

2) Qualche  ora prima dell’inizio della presentazione , l’autore ha avuto  modo   di scoprire che nella capitale  vivono   due nipoti diretti  di Vito Caruso , Caduto francavillese  della guerra 1915-18; uno di essi , cioè  la signora Ornella Caruso ,   è stata contenta e orgogliosa  di partecipare di persona alla manifestazione .

Finalmente  la dott.ssa  Sonia Vazzano , ricercatrice  universitaria  di “ Teoria e storia  della storiografia  filosofica “,  ha tenuto la relazione ufficiale  su ”Buone notizie e pronta risposta”. Il folto pubblico  presente (romani e calabresi) ha seguito  con attenzione  e vivo interesse  la relazione  della dottoressa, apprezzandone  la profondità ed  acutezza. Poichè  è  difficile  sintetizzarla  in modo adeguato , il sito  si ripropone  di pubblicare nei prossimi giorni  in versione  integrale  la pregevole relazione  di Sonia Vazzano.

Ha  quindi preso la parola    l’onorevole  Nicola Galloro , che ha espresso i suoi più vivi  rallegramenti per la  ricerca approfondita  avviata dall’autore,  per i contenuti di alto livello  del primo volume pubblicato ,  nonchè  per l’accurata  ed efficace  presentazione  fattane dalla dott.ssa Vazzano  . 

L’on.  Galloro  ha  quindi  dichiarato  di impegnare  la Provincia di Roma ,  di cui è consigliere ,  ad assumere  il patrocinio  della  pubblicazione del secondo volume  dedicato ai Caduti   francavillesi  nella  campagna di conquista   dell’Etiopia  e  nella 2°  Guerra Mondiale .

 Dopo l’’on.  Galloro    è intervenuto  il  dott. Gino Ruperto, unico nipote  superstite  del Tenente  Domenico Servelli . Il  dott.  Ruperto è stato il  “francavillese  di Roma” che  più di ogni altro  ha stimolato l’autore  a redigere  un  libro  che  ricordasse  tutti  i Caduti di Francavilla ;  con signorilità   e grande    liberalità  il  dott.  Ruperto   gli ha messo   a disposizione   un  mole cospicua  di documenti , lettere, foto  e cimeli  unici e rari .

Nel suo intervento  il dott.  Ruperto  non ha mancato di estendere il suo elogio  ed apprezzamento  all’ing.  Davoli, all’Ass. Giuseppe Pungitore e alla dott.ssa  Sonia Vazzano.

In ultimo, seppur visibilmente commosso, il prof. Alfredo Barbina ha preso brevemente  la parola , congratulandosi con i promotori della manifestazione , anche per avergli offerto   la  occasione di incontrare  tanti calabresi,  compaesani ,  dell’Angitolano e del Lametino ;  infine  il prof. Barbina  ha voluto  donare  all’ing.  Davoli  la copia   di un suo scritto  riguardante  lo scrittore Corrado Alvaro  e la Grande Guerra (“Alvaro 1916-17”).

 La presentazione  del libro di Davoli  ha avuto una vasta  risonanza  sui quotidiani  calabresi : “Calabriaora” del 2 giugno ;  “Il Quotidiano della Calabria”  del 10 giugno; la “Gazzetta del sud “ del 11 giugno  2009.

 


Messaggio  di Lorenzo Malta  10 giugno 2009

 

"Nemo profeta in patria" mi verrebbe da dire pensando alla vostra lodevole iniziativa lontano dalle mura patrie. Ma oggi non è giorno di polemiche ma di celebrazione e colgo anch'io l'occasione per salutare la platea amica.

A distanza di mesi mi trovo ad esprimere nuovamente un giudizio personale ed acritico sull'opera di V. Davoli , ma in questa sede vorrei soffermarmi più che sui meriti di storico dell'autore sui tanti pregi del suo lavoro, dei quali i principali sono l'averci risvegliati da un lungo letargo culturale e secondariamente avere accomunato fisicamente e virtualmente noi Francavillesi divisi da spazi più o meno ampi, consentendoci di recuperare quella identità culturale smarrita da tempo. La vostra presenza ne è la testimonianza visibile, il lavoro del Davoli si è pertanto spinto oltre il suo spirito originale che era quello di una rievocazione di taluni episodi dolorosi del nostro recente passato. II valore precipuo di questa pubblicazione deve ricercarsi perciò non solo nella minuziosa e chiara ricostruzione dei fatti o nell' inserimento nel testo di bellissimi documenti come quello toccante di Tecla La Gamba promessa del ten. Servelli ma anche nella sua forza stimolatrice di conoscenza e di riscoperta della nostra storia. Che ne sarebbe di una comunità che ignora il proprio passato e le proprie radici? Impresa non facile è stata quella del Davoli che si è mosso onestamente , con caparbietà e soprattutto autonomamente e mi si permetta di rimarcare quest'ultimo aspetto per invitare gli enti preposti a supportare le iniziative di quanti hanno a cuore interessi o progetti culturali miranti a promuovere la nostra piccola comunità. Queste misure avrebbero ripercussioni positive per chi li attuerebbe specialmente oggi in una Francavilla che tende a smarrirsi culturalmente acuendo quella crisi di valori già dannosa di per sé. Lo straordinario lavoro del Davoli ha rotto il silenzio e mosso le acque riaccendendo negli anziani i flash della memoria e nei più giovani la curiosità , ciò non è cosa da poco e sarebbe un peccato non incentivare il lavoro o le intenzioni di chi voglia approfondire o recuperare le "patrie memorie".

Un libro può essere un ameno passatempo o un fiammifero metaforico capace di accendere stimoli ed interessi e quello del Davoli che pure racconta storie tragiche compendia ambedue gli aspetti. La guerra, parola terribile che oggi noi, inseriti in un mondo edonistico sentiamo lontana fu la tragedia più grande del secolo appena passato. Nel primo conflitto mondiale la morte con la sua falce mietè vittime senza pietà non risparmiando neppure quei poveri fanciulli della leva del 1899; Francavilla come del resto tutti i comuni calabresi pagò un caro prezzo di sangue e non ebbe tempo di "cicatrizzare" le sue laceranti ferite che un altro conflitto era scoppiato. Davoli rievoca tutti i nomi di quei caduti e li consegna ad imperitura memoria e lo fa magistralmente raccontando episodi delle loro biografie che nella loro semplicità e senza alcuna enfasi ci colpiscono e ci commuovono.

Le figure degli sfortunati protagonisti che si susseguono nel libro sembrano visualizzarsi davanti a noi con i loro problemi ed i loro timori e mi tornano in mente le parole di mia madre che a sua volta aveva appreso dalla sua, Marianna Petrocca,di come quei ragazzi ancora dormivano vestiti nel letto assieme ai loro genitori (particolare che pure il professore Barbina richiama in una sua lettera al Davoli) o di quando i carabinieri comparivano sulla strada a testa bassa per annunciare una perdita e le mamme alla loro vista con le mani sulla testa si chiedevano se toccasse proprio a una di loro, le urla di dolore e disperazione rimbombavano per le viuzze del paese.

Comunque sia, I'amico ingegnere è  riuscito a trattare un argomento difficile e crudele come la guerra umanizzandola con il racconto di vite di personaggi comuni e semplici che forse pretendevano dal loro mondo che si facesse luce, senza colorazione o deformazione sulle loro gesta e Davoli, attraverso il recupero di atti, documenti e testimonianze, l'ha fatto onestamente a distanza di tempo.

Per non tediare I'auditorium chiudo rinnovando al Davoli l'invito a continuare la sua ricerca regalandoci altri lavori che sicuramente arricchiranno noi e il nostro paese.

LORENZO  MALTA


NICOTERA  MARINA  10 giugno 2009

 

 Al   Dr. Giuseppe Pungitore Assessore ai Servizi Sociali Municipio VII

Viale P. Togliatti 977 00171 Roma

 

Gentile Assessore Pungitore,

la ringrazio per l'invito che ha voluto formularmi per l'occasione della presentazione del libro dell'Amico affettuoso Ing. Vincenzo Davoli. Sono impossibilitato ad essere presente a questo importante appuntamento perché nello stessa giornata di oggi relaziono sull'Abate Antonio Jerocades presso un'associazione culturale a lui intitolata. La presentazione di "Buone notizie e pronta risposta", frutto di una attenta ed accurata ricerca svolta da Vincenzo Davoli, si riflette positivamente per Francavilla Angitola, per la provincia di Vibo Valentia ed i Calabresi in Roma (e non solo) ed agevola la conoscenza di un passato tragico nel territorio di interesse. Vorrà porgere all'Autore del libro ed ai suoi Ospiti i miei fraterni saluti e le scuse per l'assenza.

Per lei, oltre che ringraziarla ancora, giungano gli auguri di proficuo lavoro politico - sociale. Cordiali saluti.

Giovanni Bianco


INTERVENTO DEL DOTT. GINO RUPERTO 10-6-2009

Penso sia stato utile organizzare questo incontro per far conoscere anche ai francavillesi residenti a Roma il libro dell'Ing. Davoli dedicato ai caduti della grande guerra. Penso anche che si tratti di un libro bello e interessante per alcuni motivi che cercherò di riassumere brevemente.

La pubblicazione del libro, avvenuta l'anno scorso, ha coinciso con il 90° anniversario del conflitto che è stato celebrato in tutto il Paese. E' trascorso pertanto un lungo periodo, quasi un secolo, durante il quale i nostri caduti sono rimasti sepolti dal silenzio e dalla indifferenza generali. L'idea dell'Ing. Davoli ha avuto perciò il merito di aver fatto riemergere dall'oblio i nostri piccoli eroi attraverso una ricerca attenta e approfondita resa peraltro particolarmente difficile e complicata da una documentazione molto scarsa e in molti casi del tutto carente.

Sulla base dei pochi elementi disponibili egli è riuscito a scavare negli ambienti familiari di ciascun protagonista ricostruendo i vari legami ed intrecci parentali degli interessati e collegandoli inoltre al più vasto ambiente sociale di provenienza.

Ciascun militare "caduto" è stato visto e osservato con attenzione scrupolosa e con animo carico di comprensione e di rispetto senza però alcuna concessione ai toni enfatici o di maniera, come sarebbe stato facile in un caso del genere.

L'altro elemento positivo che mi piace sottolineare è dato dalla considerazione che ad occuparsi per la prima volta di questi nostri caduti per la Patria e a condensarne la loro storia in un libro sia stato un francavillese d'adozione e non originario del luogo in quanto l'autore, com'è noto, è giunto in paese ormai da parecchio tempo a seguito del suo matrimonio con una nostra cara concittadina. II libro inoltre induce il lettore a qualche riflessione sulle guerre in generale e sul conflitto che ci riguarda in particolare che è mancata invece nella premessa fatta dall'autore che ha inteso privilegiare  l'aspetto prevalentemente "evocativo" di una "cronaca di guerra" che seppure posteriore di parecchi decenni ai reali avvenimenti appare abbastanza recente e quasi vicina ai tempi nostri.

Un riferimento diretto ed esplicito alle condizioni generali dell'Italia al momento dell'entrata in guerra e alla difficile situazione economica e sociale dei ceti medi e soprattutto della classe lavoratrice - operai e contadini - particolarmente acuta fra le popolazioni meridionali avrebbe infatti consentito ai lettori di comprendere appieno le ragioni meno appariscenti di un conflitto voluto e sostenuto da una nascente classe imprenditoriale e da una vasta area di forze agrarie del Nord e del Sud desiderose di trovare uno sbocco alle loro pretese egemoniche da realizzare anche attraverso governi forti e autoritari o addirittura dittatoriali, come purtroppo è avvenuto poi nell'immediato dopoguerra con l'avvenuto del fascismo.

La guerra del 1915-18 è stata una vera e propria catastrofe perchè ha causato milioni di morti, ha determinato il crollo dell'eurocentrismo e la nascita di altri regimi fascisti in Europa, preparando e favorendo lo scoppio della seconda guerra mondiale.

Spero che queste mie semplici considerazioni di carattere generale e di evidente impronta politica non appaiano quasi come divagazioni dal tema principale e proprio del ricordo e della celebrazione dei nostri caduti ai quali va la nostra riconoscenza e il nostro affetto.

Io personalmente, poi, non posso tacere la mia soddisfazione e quasi l'orgoglio per il felice tratteggio operato dall'amico Davoli non solo di tutti i personaggi e delle loro storie, sullo sfondo della grande guerra e quindi della grande storia, ma specialmente del mio caro parente Tenente Servelli al quale ha dedicato il capitolo più lungo del libro per la dovizia di documenti e di elementi che abbiamo insieme raccolto e che egli ha saputo così bene legare e coordinare.

Credo che noi tutti dobbiamo rivolgere un sincero ringraziamento a1 Presidente del VII Municipio Dr. Roberto Mastrantonio e all'Assessore Pino  Pungitore, francavillese e romano come molti di noi, per la sensibilità e la disponibilità dimostrate da entrambi per il successo di questa manifestazione.

Mi auguro che analoga iniziativa possa essere quanto prima realizzata e dedicata ad un nostro grande francavillese e carissimo amico, il Prof. Antonio Barbina, che è in sala, per la presentazione di alcuni dei suoi tanti libri finora pubblicati che onorano non solo Francavilla e la Calabria ma l'Italia intera per i suoi pregevoli studi nel campo della letteratura e della critica letteraria, teatrale e cinematografica.

Roma, 10 giugno 2009                                                            Gino Ruperto


LE  “Buone notizie .......” DI DAVOLI

 

FRANCAVILLA. ANGTTOLA Buone notizie e... pronta risposta per l'ultimo la­voro editoriale di Vincenzo Davoli. L'ulti­ma fatica letteraria dell'autore francaville­se - dal titolo, appunto, "Buone notizie e pronta risposta" - verrà presentata merco­ledì 10 giugno, alle ore 17.30, nell'audito­rium della biblioteca del "Quarticciolo" a Roma. La manifestazione è stata organiz­zata dal presidente del Municipio di Roma VII, con il supporto dell'assessore Pino Pungitore e da Nicola Galloro. Relatrice sarà Sonia Vazzano, dell’Unical. Hanno ga­rantito la loro adesione Alfredo Barbina, direttore dell' Istituto di studi pirandellia­ni, Gino Ruperto e Franco Torchia dell’Au­tority delle comunicazioni. L'ultima opera di Davoli ha avuto apprezzamenti da par­te di Cesare Ruperto, presidente emerito della Carte Costituzionale. Ancor prima della presentazione ufficiale, il  volume ha già ricevuto, infatti, le prime "recensioni private" decisamente positive. Tra cui, ap­punto, quella di Ruperto: «Egregio e caro ingegnere - scrive infatti il presidente eme­rito della Corte Costituzionale - ho ricevu­to in gradito omaggio il  suo libro `Buone notizie e pronta risposta", che ho letto con vivo interesse e gusto. Ha compilato magi­stralmente una serie di ritratti che esalta­no la memoria di nostri concittadini cadu­ti per la patria, ormai conosciuti solo da pochissimi a Francavilla. Alcuni dei ritrat­ti sono gioiellini. Congratulazioni vivissi­me». Anche Barbina ha avuto parole di elogio. «Gentile e caro ingegnere: ho avu­to í1 suo libro alla vigilia delle feste. Come francavillese, un grazie di cuore per la sua pubblicazione. C'è in essa "carne viva" che ancora sanguina nelle pieghe profonde della nostra piccola comunità. Lacrime, sofferenze, ansie e sogni spezzati, dolore trascinato nel tempo... in silenzio. Ho let­to, riletto, talvolta ripeto (perché nascon­derlo) coi groppo alla gola... perché quelli della mia generazione convissero con quei lutti, assorbirono nel primo percorso for­mativo i racconti dei reduci:.. Lei, caro in­gegnere, possiede qualità di ricercatore non comuni..,».

 

DARIO CONIDI

Calabriaora” 2-6-2009

 


Francavilla. Il volume di Davoli presentato a Roma

 Un omaggio ai francavillesi caduti nelle guerre del '900

 

FRANCAVILLA ANGI­TOLA - "Buone Notizie e pronta risposta", più che un libro un sentito omag­gio ai soldati francavillesi caduti nelle guerre del Novecento. L'opera, scrit­ta col cuore dall'ingegne­re Vincenzo Davoli e pre­sentata ufficialmente lo scorso dicembre al Museo della Tonnara di Pizzo, supera i confini regionali ed approda nella capitale dove questo pomeriggio alle 17.30, presso 1'audi­torium della biblioteca del "Quarticcíolo", verrà pre­sentata alla presenza di "amici calabresi" e perso­nalità di spicco tra cui Al­fredo Barbina, direttore a Roma dell'Istituto di stu­di pìrandelliani, il dott. Gino Ruperto e Franco Torchia dell'Authority delle comunicazioni.

La manifestazione è sta­ta promossa dal presiden­te del Municipio di Roma VII, coadiuvato dall'as­sessore Pino Pungitore di Ezio e da Nicola Galloro, originario di San Nicola da Críssa. Relatrice uffi­ciale sarà Sonia Vazzano, dottoressa di ricerca, teo­ria e storia della storio­grafia filosofica presso l’Unical.

Un particolare invito è stato rivolto dallo scritto­re ai francavillesi che vi­vono nella capitale, oltre che a tutti i calabresi e a quanti vorranno conosce­re il libro che in Calabria ha già riscosso grande successo. Numerosi i giu­dizi già espressi sull'ope­ra di Davoli da autorevoli  figure calabresi residenti a Roma tra cui  Gino Ruperto e Barbina  che  quest’ oggi  parteciperanno alla presentazione  nonchè  Cesare   Ruperto,  presidente emerito della Cor­te Costituzionale che ha scritto all'autore: «Ho ri­cevuto in gradito omag­gio il suo libro "Buone no­tizie e pronta risposta", che ho letto con vivo inte­resse e gusto. Ha compila­to magistralmente una serie di ritratti che esalta­no la memoria di nostri concittadini caduti per la patria, ormai conosciuti solo da pochissimi a Francavilla».

«Come francavillese un grazie di cuore per la sua pubblicazione; c'è in essa "carne viva" che ancora sanguina nelle pieghe profonde della nostra pie­cola comunità - scrive Barbina - Lacrime, soffe­renze, ansie e sogni spez­zati, dolore trascinato nel tempo... in silenzio».

Gino Ruperto ha subito riconosciuto al libro un interesse di carattere ge­nerale «che supera, con ogni evidenza, gli stretti confini di un piccolo pae­se come Francavilla. Nel corso della lettura del li­bro e soprattutto alla fine sorge spontanea la rifles­sione sull'inutilità delle guerre come soluzione del tutto illusoria (...) La lezione più immediata e quasi obbligata che si può trarre, da quella e dalle successive guerre che hanno insanguinato tut­to il "secolo breve", è insita nella nascita dell'Unione Europea e dei vari regimi democratici che hanno via via  sostituito in quasi tutto il vecchio Continen­te le feroci e funeste dittature che tutti noi abbiamo  conosciuto - sostiene nel­le sue brevi considerazio­ni sul libro - L'ing. Davoli merita il sincero e gene­rale apprezzamento per la cura e la sensibilità con cui ha saputo accostarsi a ciascun protagonista se­guendo un percorso che lo ha portato ad osservare ed indagare con discre­zione (... ). Davoli ha sapu­to riaccendere negli ani­mi delle nuove generazio­ni il sentimento dell'amor di Patria, rimasto a lungo sopito nella coscienza de­gli italiani».

 

di CATERINA PELLEGRINO   il Quotidiano  10-06-2009

 


Filadelfia Grande successo di pubblico per "Buone notizie e pronta risposta”

Presentato a Roma il libro di Vincenzo Davoli

Successo di pubblico a Roma per la presentazione del libro "Buone notizie e pronta risposta" di Vin­cenzo Davoli. Alla manifestazio­ne organizzata dal presidente del Municipio di Roma Giuseppe Galloro, originario di San Nicola da Crissa, svoltasi nell'Audito­rium della Biblioteca comunale della capitale hanno preso parte numerosi calabresi, tra cui diver­si filadelfiesi e francavillesi.

All'iniziativa, inoltre, hanno partecipato il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare

Ruperto, figlio illustre di Filadel­fia, il professore universitario Al­fredo Barbina, direttore dell'Isti­tuto di studi pirandelliani, origi­nario di Francavilla paese dove ogni anno viene a trascorrere parte delle sue vacanze, Franco Torchia dell'Autority delle comu­nicazioni, anch'egli di Francavil­la, e Gino Ruperto. Relatrice uffi­ciale è stata Sonia Vazzano ricer­catrice della storiografia filosofi­ca dell'università della Calabria.

Vincenzo Davoli, calabrese purosangue che da anni vive a Francavilla aveva già presentato il suo libro nei mesi scorsi a Pizzo nel corso di una manifestazione organizzata da un gruppo di in­tellettuali, un libro interessante che ritrae la figura di quei cittadi­ni francavillesi caduti in guerra per avere creduto in un ideale, quello della patria. Ma il libro che rivisita un periodo triste della storia d'Italia e naturalmente di Francavilla mette in evidenza an­che le testimonianze di molti re­duci del luogo che una volta tor­nati in paese hanno potuto rac­contare quanto visto e vissuto. Insomma, uno spaccato di episo­di e fatti inediti ma anche di ricor­di che grazie alla genialità e alla paziente ricerca di Davoli sono venuti alla luce.

II presidente della Corte costituzionale Cesare Ruperto si è detto particolarmente  ammirato per come la materia è stata trattata  dall'autore anche perchè “sono venuti fuori una serie  di ritratti che esaltano la memoria di nostri concittadini caduti  in guerra”. Il professore Barbina nel  commentare il volume di Davoli ha fatto riferimento  ad alcuni particolari che riguardano  i racconti dei reduci  risalenti agli  anni 1918-1919, tutti giovani e inesperti del mestiere della  guerra  e  che senza l'accurata ricerca dello   scrittore nessuno avrebbe  saputo .

Antonio Sisca  “Gazzetta del Sud” 12-6-09

 

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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com

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