Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

CHIESA DI SAN FOCA

L’antica chiesa di S. Foca Martire,unica parrocchiale del paese fini al 1764, venne edificata nell’alto medioevo e sorgeva nell’area dell’attuale piazza Marconi.  La chiesa era l’unica ad essere ubicata dentro le mura del paese. Al suo interno esistevano le seguenti cappelle:

- SS. Sacramento;

- S. Maria del Carmine;

- S. Carlo Borromeo; -S.Anna;

-San Giuseppe;

-  SS. Immacolata;

- San Domenico.

La curavano tre parroci. Nel 1595 papa Clemente VIII con una Bolla riconfermava la divisione in "Tribus portionibus" (e ne affidava una parte "amotionem ultimi possessoris" al clerico diocesano Silvestro Marino). Nel 1600 fruttava 24 ducati annui. San Foca sostituì nel patronato del paese S. Nicolò di Mira e S. Rosa da Lima. L'antica chiesa venne totalmente rasa al suolo dal terremoto del 1783 e dopo varie dispute fu riedificata più a Nord sull'area del castello del duca dell'Infantado, anch'esso devastato dalle scosse. La sua riapertura al culto avvenne nel 1806, allorquando i Francesi occuparono la regione.

La chiesa fu costruita  a croce latina, divisa in tre navate, finemente decorata nel 1847 dai fratelli Riga di Pizzo Calabro; essa rappresenta un vero gioiello architettonico.

La nuova chiesa fu chiusa temporaneamente per restauri nel 1854 essendo stata danneggiata dal terremoto del 12 febbraio dello stesso anno. L'8 agosto 2002, dopo quasi quindici anni di chiusura, la Matrice è stata riaperta al culto alla presenza del presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Ruperto, la cui famiglia è originaria di Francavilla, e del vescovo Domenico Tarcisio Cortese.

 

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