Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

5 GENNAIO 2009

 

Riceviamo  e pubblichiamo : 

lettera di plauso  di Don  P. Sergi per il nostro sito

 

Cari Amici,

in quanto fruitore, nonché collaboratore del Vostro/Nostro Sito, purtroppo, ho riscontrato una palese flessione, relativamente all’impegno profuso nella fase iniziale.

Sarà perché sono subentrati nuovi e più importanti impegni, sarà perché noi utenti non vi siamo stati sufficientemente grati per la vostra encomiabile opera, sarà perché l’entusiasmo iniziale è venuto via via scemando, soprattutto a causa di giudizi esterni “frettolosi e di parte”…

            Da Amico e parroco Vi sollecito ad andare avanti sempre e comunque; continuate a lavorare per il progresso sociale, culturale e morale di Francavilla. Personalmente Vi ringrazio, anche a nome della Comunità parrocchiale che rappresento, per il notevole spazio che ci avete finora dato. Dove non può arrivare la mia voce e quella della parrocchia, l’avete fatta arrivare, amplificata, voi.

L’altro giorno, ho letto con grande attenzione quanto l’Amico Lorenzo Malta, nella sua bontà, ha voluto pubblicare nell’occasione del mio trentesimo anno di vita pastorale a Francavilla.

E’ stato scritto e vissuto un ampio, solido e costruttivo spazio di storia. Si sono intrecciate difficoltà a difficoltà, tradizioni da accantonare o modificare addirittura nell’ambito liturgico, presunzioni di svariata natura, voglia di primeggiare, tre Chiese completamente abbandonate come da documentazioni fotografiche, pochissime presenze alle sacre funzioni, niente di prettamente organizzato.

Insieme, generazioni diverse, abbiamo desiderato, progettato e realizzato tra gioie e sofferenze, insieme abbiamo amato e servito il Signore. Ho fatto di tutto perché ci sentissimo in Cristo una sola Famiglia, tutti vogliosi di positività e di progresso. Ecco lo scopo dell’Oratorio con le sue molteplici iniziative, gli spazi per tutte le età, i pranzi per centinaia di persone, gli spettacoli, il teatro, il cinema, le tombolate, il servizio domiciliare agli anziani, l’Adorazione Eucaristica quindicinale, le Sacre Funzioni e il Catechismo nelle Contrade, la Catechesi per ragazzi, giovani e adulti, la Comunione settimanale agli ammalati, l’Associazione Pro Culto per il restauro della Chiesa Matrice…

            Ringrazio Lorenzo per l’occasione di scrivere queste righe. Ringrazio Voi per la possibilità che offrite ai Vostri Lettori di condividere con noi momenti lieti e tristi, in una parola, di sentirci, in Cristo, una unica Famiglia, sebbene lontani.

            Non mi resta che augurarvi, specie nell’occasione di queste festività e come sono solito dire: “Pace e Bene”.

Francavilla Angitola, O2/01/09                          Vostro don Pasquale

 

 

 

Il  nostro Parroco, l’arciprete Don Pasquale Sergi, ci ha informato con la lettera sopra  riportata   che la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea  ha aperto  un nuovo sito internet  “finalmente funzionante”.  E’   perciò  nostro vivo desiderio  stabilire  un link  di  collegamento  tra  il  nostro sito  ( che finora  ha riservato  un ampio spazio  agli eventi  e alle  tradizioni religiose) ed il nuovo  prestigioso sito  www.diocesimileto.it. Negli  ultimi tempi  la parrocchia e la comunità  di Francavilla Angitola  sono  salite alla ribalta della diocesi di Mileto  perchè il nostro paese è stato sede  di due incontri assai importanti  : quello  delle catechiste zonali  e quello  della gioventù cattolica,  che  ha visto affluire  a Francavilla folte schiere di giovani,  provenienti da tanti paesi  della zona  dell’ Angitola.

Sicuramente  l’evento  più significativo e speciale per la nostra comunità  è stato  il 30°  anniversario  del ministero sacerdotale  di  Don Pasquale Sergi  a Francavilla  coinciso con la festività dell’ Immacolata  ( 8 dicembre 1978-2008). Durante  la Messa   solenne  delle ore 10,30  celebrata  nella chiesa di  San Foca Martire  il Sindaco di  Francavilla Angitola  ha voluto salutare Don Pasquale a nome suo personale, dell’Amministrazione Comunale  e dell’ intera  cittadinanza e  ringraziarlo  per tutte  le varie attività  da Lui  organizzate  nel  suo lungo ministero sacerdotale nel nostro paese.  Analogamente  la  signora Saverina De Caria Ionadi ,   in qualità  di  segretaria del locale Consiglio Pastorale, ha ringraziato il Parroco soprattutto a nome di coloro  che  più da vicino hanno collaborato e partecipato alle tante iniziative  messe in atto  dall’ Arciprete Don Sergi .

  Per  meglio rievocare l’attività  esplicata da Don Pasquale a Francavilla  vogliamo divulgare e diffondere  all’intera diocesi di Mileto l’ampio ed  approfondito     intervento di  Lorenzo Malta , che assai bene illustra i molteplici  e differenti aspetti  del trentennale ministero parrocchiale di Don   Sergi  nel nostro paese .

Beninteso  noi  ringraziamo  a  nostra volta  Don Pasquale anche per  il vivo  interesse  con cui segue il nostro sito.

Informiamo  tutti i visitatori  del  nostro  sito  ad andare  oltre  la pagina  delle NEWS , poichè  tanti aggiornamenti  riguardano  soprattutto  le  sezioni  interne  del  sito  stesso,  come ad  esempio  la  pagina  interna  “monumento ai  caduti” ecc. .

GIUSEPPE PUNGITORE

 

1978-2008  don Pasquale Sergi 30 anni di ministero sacerdotale a Francavilla .

 

 

Non conosco parroci francavillesi che siano stati giudicati unanimemente  ed esclusivamente per il loro ministero pastorale; spesso e volentieri il pregiudizio, prerogativa ideologico-culturale degli sciocchi (i quali ahimè hanno pure una corsia preferenziale per il Paradiso)  ha prodotto nei loro confronti sentenze distorte, irreali, così è stato per don G.Caria e don V.Condello così sarà di certo per don Pasquale Sergi che pur francavillese non è.

Difficile è la missione dei preti che devono comprendere le debolezze degli uomini per salvare le anime e arrogante e presuntuosa è la pretesa degli uomini che dei preti vogliono scoprire  i difetti  quasi per dare un alibi ai propri.

Nell’ineluttabile scontro manicheista che caratterizza l’umano esistere su tutti  noi grava il peso di un giudizio positivo o negativo che è condizionato da posizioni politiche, culturali e religiose differenti, difficilmente ci si eleva super partes per un giudizio obiettivo e distaccato. Ma l’autentico cristiano non teme il giudizio dell’uomo, anche se fastidioso, ma quello inappellabile di Dio.

 Don Pasquale Sergi arriva a Francavilla nel 1978 senza squilli, in punta di piedi, quasi di nascosto. E’ persona timida (connotato caratteriale che gli sarà additato come una colpa, un rifiuto all’agire) ma ha delle qualità è un moderno, ha le idee chiare ed è tenace.

Talora certe metamorfosi, specie nei piccoli centri rurali, hanno effetti dirompenti e squarciano quella solita monotonia lungo la quale scivola un quotidiano scontato e restio alle rivoluzioni.

Gli ambienti rurali da sempre rappresentano realtà difficili da gestire, riottosi, diffidenti a volte xenofobi e su don Pasquale Sergi da Pizzo oltre alla cittadinanza pesava l’eredità di un grande predecessore don Vincenzo Condello, il cui ricordo ancora vive nelle medie e vecchie generazioni.

Il confronto tra i due divenne inevitabile per chi viveva di parallelismi e di polemiche gratuite e non coglieva i segni di un cambiamento in atto.

Quanta è perfetta l’irripetibilità della persona, come è soprannaturale questa caratteristica che ci rende straordinariamente unici!

Don Pasquale, parroco di profonda cultura (solo chi lo conosce bene può apprezzare questa sua qualità) è prete “progressista”, ciò lo s’intuì fin dal suo arrivo  30 anni fa quando scandalizzò tradizionalisti e benpensanti presentandosi senza abito talare.

 Al suo arrivo dovette affrontare sia le diffidenze iniziali di parrocchiani, ancora legati ad una religiosità fatta più di forma che di sostanza, per costruirsi un consenso, una stima,  sia le sfide di una realtà che proprio in quegli anni stava radicalmente cambiando sotto i colpi di un disordine morale, di una personalizzazione della fede e di un edonismo che oggi è minato dalle fondamenta da una profonda crisi economica.

Iniziò fin dal suo arrivo un lavoro tenace dietro al quale più che un progetto c’era una visione di modernizzazione di tutta la vita parrocchiale di Francavilla.

Il programma contemplava la formazione religiosa dei più piccoli mediante l’impiego di motivate catechiste, la correzione di alcuni aspetti esteriori della fede, l’organizzazione di nuove istituzioni parrocchiali, l’assistenza e l’azione del volontariato in favore degli anziani, lo scambio di esperienze religiose tra gruppi diocesani e la riorganizzazione della ricreazione parrocchiale che prevedeva l’acquisizione di nuovi e moderni strumenti tecnologici (il cinema fra tutti)

L’Oratorio, nella vecchia sede, si dotò pure di un ciclostile ( sostituito poi da una fotocopiatrice) che consentì la stampa di un periodico ”L’Oratorio” il quale per mesi riuscì a polarizzare l’interesse del paese animando il dibattito civile religioso ed anche politico, fu un fenomeno mediatico  inaspettato, unico. In quegli anni la comunità francavillese appariva ancora viva, palpitante, ma ben presto le cose sarebbero cambiate. Nelle piccole comunità è il parroco la figura che prima degli altri riesce a percepire i segni delle trasformazioni,  primo fra tutti lo spopolamento. Egli ha una constatazione diretta del fenomeno  tramite le presenze in chiesa e la registrazione nei suoi libri dei battesimi (sempre di meno), dei trasferimenti in altre parrocchie e delle morti (sempre di più) dei suoi parrocchiani.

L’ultimo decennio dei tre è stato un periodo di crisi, di nuova e massiccia emigrazione, di perdita dell’identità culturale, di mutamento della fede. Ciò è stato prontamente denunciato dal buon parroco il quale, se anche avesse voluto derogare alla sua missione spirituale e cercato di arginarla , non avrebbe potuto  per la mancanza di strumenti efficaci.

Comunque sia in questi 30 anni ci sono stati momenti felici e motivi di soddisfazione per don Pasquale; penso ai tanti giovani francavillesi ora affermati professionisti in varie città d’Italia. Il suo contributo alla loro formazione civile, culturale e religiosa è stato fondamentale ed è tuttora aperta la sua disponibilità nei confronti della locale gioventù studiosa. (anche chi scrive gli è debitore). Don Pasquale è il parroco del cambiamento che ha traghettato nella modernità la comunità religiosa francavillese ( in senso formale non posso dimenticare le prime messe accompagnate da moderni strumenti musicali o da cori polifonici) ma la sua attività, il suo impegno non si è limitato esclusivamente alle attività religiose.

  Vanno citate l’apertura del nuovo Oratorio intitolato a S. Domenico Savio, la preparazione di un affiatato gruppo di giovani francavillesi che da anni recitano con successo commedie teatrali di un certo impegno. Tante altre sono le iniziative che nella fretta di comporre queste brevi  riflessioni mi sono sfuggite e spero pertanto di essere perdonato.

Don Pasquale è stato e rimane un parroco semplice ed essenziale, nemico dell’effetto scenico e istrionico che deve essere giudicato non per la sua la  sua introversione ma per le sue opere. Non so oggi quanto abbia perso del suo entusiasmo iniziale, gli anni pesano per tutti, ma so di certo che mai rifiuterà consigli e collaborazioni, ciò a dimostrazione di una semplicità nascosta e di una lontananza dalla presunzione.    

Ora più che mai, in questa comunità in difficoltà, dove sembra essere calata la sera come sullo scenario dei discepoli di Emmaus dobbiamo chiedergli di rimanere con noi e continuare a lavorare per noi.

Dai miei studi sulle istituzioni ecclesiastiche francavillesi rilevo che don Pasquale è il terzo parroco per longevità di ministero sacerdotale  dietro don V. Servelli (1823-1861) e don G. Caria (1923-1960).

Non ci resta che augurargli ancora lunga vita.

     

Francavilla 9/12/2008

 

                                                                                 Lorenzo Malta


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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com

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