Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

 

   Vittorio Torchia

 

 Nacque a Francavilla il 26 gennaio 1917 da Foca "uomo progressista" (impiantò a Francavilla nel 1914 il primo mulino meccanico e nel 1922 una tessitrice meccanica) e da Maria Serrao. Ancora ragazzo fu inviato dai genitori a Vibo Valentia per completare gli studi medi. Durante il fascismo fu arruolato e destinato alla campagna sul fronte greco-albanese.Tornato in patria si laureò in lettere.

Iniziò ad insegnare a Reggio e successivamente a Roma e a Messina. Non convinto del metodo e dei programmi della scuola pubblica ne concepì una sua mirante a curare nei giovani la formazione morale e civile oltre quella culturale. Perciò a Taormina aprì e diresse "con passione ed energia" dal 1950 al 1966 l'Istituto scolastico parificato "Luigi Pirandello". Suoi modelli culturali e pedagogici furono il De Sanctis, il Carducci e Luigi Russo. La sua attività letteraria ebbe inizio nel 1940 e l'anno dopo uscì la raccolta di liriche "Sunt lacrimae rerum".

Dopo un lungo periodo di silenzio furono pubblicate:

"Non hanno più suono le parole" 1972 liriche; "Curva minore", 1977. (Poesia elegante in cui non mancano i richiami al suo paese natio).

"Sdraiati ci rivuole il Talagone lungo il suo margine fresco"; "Ecco salire i contadini di Pendino a gruppo"; "Taccuino balcanico", 1977; "Il paese del Drago", prima parte 1981. Nel sottotitolo dell'opera si legge: "Motivi paesani, sociali e biografici in un libro che ricorda ed evoca aspetti della vita di un paese del Sud. Tipi, figure e situazioni in un'epoca detta sorpassata dal consumismo degradante. Una lettura asciutta che riporta alle origini alla terra e alla dolce infanzia; "Curva minore 2", 1982-liriche (contiene la "Casa di Teresa"e "A Cecco" tenero componimento dedicato al suo amico d'infanzia C. Simonetti).

 "Il paese del Drago 2" -1986, racconta i soliti temi cari all'autore sociali paesaggistici e autobiografici.

 

"Ripigliamoci il tempo", 1986 liriche.

Vittorio Torchia è morto il 14 gennaio 1991.

In vita non rimase insensibile a problematiche sociali, politiche ed ambientali. Nel 1948 aderì al movimento federalista europeo di Altiero Spinelli e collaborò al periodico "Italia europea ".

A Taormina, dove si stabilì, indirizzò il suo impegno politico e civile alla salvaguardia del territorio e dei beni culturali del paesaggio. Nel campo culturale collaborò a diverse riviste nazionali e regionali come "Calabria letteraria" del prof. E. Frangella.

Nel 1982 è stato finalista al premio Gela.

Nel 1985 gli é stato assegnato il premio alla cultura del Consiglio dei Ministri.

Vittorio Torchia si può considerare un romantico, un moderno Virgilio che ha cantato il lavoro, i campi e gli uomini della sua Francavilla. I numerosi "bozzetti" francavillesi immortalati dalla sua penna suscitano ancora nel sensibile lettore emozioni e nostalgie.

 

LORENZO MALTA              - “HISTORIAE  FRAGMENTA”- VINCENZO URSINI EDITORE - 2001

 

 

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