La ricorrenza attira da sempre tanti fedeli
SI RINNOVA LA TRADIZIONE
La festa di San Foca appuntamento irrinunciabile
Secondo
un’antica tradizione nei primi giorni d’agosto il ‘Paese del Drago’ celebra
ogni anno
le
consuete funzioni che precedono la festività di San Foca. La manifestazione più
significativa della Novena si è svolta lunedì 6 ed è stata intitolata “Giornata
della Memoria e della Gratitudine” dall’arciprete Don Sergi. La celebrazione ha
dato vita ad una processione che, partendo dalla chiesa parrocchiale, ha
attraversato il paese portando la venerabile statua di San Foca fino al
cimitero. Al corteo hanno partecipato non solo i residenti a Francavilla, ma
anche moltissimi emigrati e turisti venuti in paese per le ferie estive e per
rendere omaggio al Santo. Lungo il tragitto sono state recitate preghiere ed
invocazioni al Patrono, intonati gli Inni e il lungo e commovente canto
narrativo popolare “A’ Raziuni” in dialetto francavillese, che narra i
principali episodi della vita di S. Foca, partendo dalla conversione alle prove
di fortezza d’animo date nel suo martirio, fino al patronato antiofidico e al
culto in Francavilla. Sul sagrato della Cappella cimiteriale Don Pasquale ha
concelebrato la Santa Messa insieme al vice Parroco Padre Tarcisio Rondinelli,
l’arciprete Don Vincenzo Fiumara, parroco in Castellabate (SA), recitando poi
il “De profundis”. Al tramonto la statua ha fatto ritorno nella Sua Chiesa.
La giornata di festa in onore di San Foca si
è svolta domenica 12 agosto. Il Sindaco
Carmelo Nobile, il Vicesindaco Mario Torchia
insieme alla Giunta ed al Presidente del Consiglio comunale Francesco Pungitore,
hanno preso parte ufficialmente per la prima volta, con il gonfalone del Comune,
sia alla Santa Messa delle ore 11,00 che alla processione tenutasi nel
pomeriggio con il Santo portato in spalla. La statua, “ornata con militar
divisa e con la serpe che lecca il sudore che stilla dalla fronte”, venne
realizzata a Roma da un ignoto scultore nel 1663 su incarico del p. Sempliciano
Cilurso,
priore
del convento di S. Maria della Croce. Il corteo
ha visto l’intensa partecipazione di
numerosi fedeli, turisti devoti e
visitatori provenienti dai paesi limitrofi. Grande successo ha riportato inoltre
l'offerta dei dolci tipici a forma di serpi
in onore del Santo Patrono, in paese
infatti S. Foca Martire è invocato in maniera particolare contro i morsi dei
serpenti, e tale culto davvero antichissimo rappresenta una singolarità nel
panorama culturale regionale. Come da
programma, nel piazzale del mercato, si è tenuto in serata il concerto del
cantante napoletano Francesco Merola.
La festa si è conclusa nel cuore della notte con gli immancabili fuochi
pirotecnici. La storia racconta che San Foca fu martirizzato
probabilmente sotto Diocleziano a Sinope nel Ponto. Il martire è addirittura
ricordato in un panegirico del vescovo S. Asterio di Amasea (primo quarto del
secolo V). Secondo quest’ultimo Foca era giardiniere a Sinope, dove era stimato
per la sua generosità e ospitalità. Denunciato come cristiano accolse in casa
propria i carnefici che lo cercavano per metterlo a morte, ma senza conoscerlo.
Dopo averli rifocillati preparò i dettagli della sua sepoltura; dopo aver
addirittura scavato la sua fossa, si rivelò ad essi, pregandoli di compiere la
loro missione. Così si consumò il suo martirio.
Caterina Pellegrino
“ IL QUOTIDIANO” 29-08-2007