Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

      La Leggenda di Santu Foca Protettore di Francavilla

Il 15 novembre 1893 la rivista di letteratura popolare “ La Calabria ’’ edita a Monteleone a cura del prof. L.Bruzzano pubblicò in prima pagina l’articolo di G.Brinati “Canti sacri e leggende religiose :la leggenda di santu Foca protettore di Francavilla Angitola’’.Di seguito riportiamo parte di esso nel formato originale.

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      Ho sott’occhio quattro redazioni della leggenda poetica di Santu Foca una di Spilinga una di Monteleone ,una di S.Vito ed una di S.Caterina ionica.Di queste quattro pubblico la prima e l’ultima citando pero’ nelle note le varianti, di una certa importanza,delle redazioni di San Vito e di Monteleone. Ma prima di tutto diro’ due parole del Santo ; solamente quel che è necessario a ben comprendere la leggenda.Santu Foca è protettore di Francavilla Angitola, paesetto di pochi abitanti nel circondario di Nicastro.E prutitturi jeni a Francavilla.Così termina la redazione spilingota della leggenda e la monteleonese:A Francavilla è ‘u santu protitturi Come moltissimi altri santi protettori della Calabria, S.Foca è orientale.Nacque,dicesi ad Antiochia in Siria,nel primo secolo dell’era volgare e patì il martirio nella città dove ebbe i natali ,sotto l’imperatore Traiano nell’anno 107.Di professione fu prima soldato ma poi,deposte le armi si mise a fare il giardiniere .Fu a quanto pare di una generosità straordinaria.La sua casa era l’ospizio di quanti ci capitavano. Accusato di professare il cristianesimo ,furono mandati in casa sua degli sgherri,perché lo ammazzassero.Il modo come egli li tratta e quel che avviene di lui si vedrà dal canto.La festa di s.Foca  ricorre il 5 di marzo ma si celebra a Francavilla la seconda domenica di agosto Il venerdi prima della

 

 festa tutto il paese si converte in villa(giardino pubblico)forse in memoria della professione esercitata dal santo. Le strade principali sono fiancheggiate da alberi fittizi; tronchi di albero portati giù dai vicini boschi e piantati li per l’occasione. Accorrono dai vicini paesi caffettieri per fare i geli(gelati)e fruttivendoli in gran numero.La domenica c’è la processione con la musica S.Foca è rappresentato da un mezzo busto in legno ,alla mano sinistra ha ravvolto un serpe d’argento che con la lingua gli lecca il mento,nella destra ha una palma.Abbiamo detto in principio che S.Foca fu anche soldato.Di fatto quando i Saraceni erano in cammino per andare a Francavilla,il protettore del paese si presentò loro vestito da guerriero.I Saraceni Gli domandarono della strada ed Egli li condusse per una via tortuosa attraverso un bosco,dove,gira e rigira finalmente si spersero.Il rispetto che,secondo la tradizione gli portarono i serpenti della caverna dove Egli fu gettato ,lo ha naturalmente costituito protettore contro si fatta specie di animali massime se velenosi.A conferma di che,mi piace di riferire non le parole di S.Gregorio Torinese,che a quanto pare,attestò,pel primo il prodigio;ma quelle recenti del citato autore del Cenno biografico:’’..l’esperienza (dice il professore Onofrio Simonetti) ci assicura tuttavia che quanti sono morsi dalla vipera ed hanno la ventura di toccare la soglia della chiesa ove di Lui havvi Statua o Reliquia sono immediatamente tornati a  ridente sanità’’Peccato che Santu Foca sia così poco conosciuto!

                                                                                                                FOCA ACCETTA

 

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