Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

     

AL COMANDO CAPITANERIA DI PORTO

         E GUARDIA COSTIERA  DI  VIBO MARINA

                                                            PER CONOSCENZA  LOCOMARE    PIZZO

 

 

 

OGGETTO:   RICHIESTA PER RICONOSCIMENTO A  SAN FRANCESCO DI PAOLA

 

                      “ PATRONO DELLA GUARDIA COSTIERA”

 

 

San Francesco di Paola e la Guardia Costiera

 

     Non basterebbero migliaia di pagine per descrivere in modo esauriente la gloriosa figura di San Francesco di Paola, perciò ci limiteremo ad illustrare solo alcuni momenti utili a legare il Santo taumaturgo ed i suoi frati Minimi al mondo della Guardia Costiera nella prospettiva che, prima delle celebrazioni del V centenario della morte ( 1507-2007 ), San Francesco venga anche proclamato Patrono della Guardia Costiera.

     Nato nella cittadina di Paola, sita sulla catena costiera tirrenica cosentina, Francesco trascorse la sua giovinezza lontano dai frastuoni delle attività mondane, scegliendo di vivere isolato, da eremita penitente, in grotte vicine all’attuale Santuario di Paola. In seguito riprese i contatti con il mondo e volendo trasmettere alle genti il suo messaggio di carità e fratellanza, si mise a frequentare umili pescatori e marinai che talvolta acconsentirono a trasportarlo gratuitamente verso porti del Meridione italiano. Così  Francesco, frate veramente povero, in obbedienza al voto di povertà volontariamente assunto, riuscì a farsi accompagnare lungo le rotte di navigazione costiera sia verso la Sicilia sia verso Napoli, capitale del Regno. Divenuto famoso  per la santità della sua esistenza e per la saggezza dei consigli forniti anche ai Papi ed ai Sovrani di Napoli, il Re di Francia lo volle presso la sua corte come consigliere. Nonostante avesse già sessantasette anni, Francesco di Paola prese di nuovo la via del mare, sbarcò al porto mediterraneo di Frejus e poi, via terra, raggiunse la corte del Re di Francia. Questi viaggi per mare e soprattutto il leggendario attraversamento dello stretto di Messina, da Catona alla riva siciliana, manifestano il profondo legame tra San Francesco e il mondo marinaro. L’immagine più suggestiva e più diffusa di San Francesco di Paolo è proprio la rappresentazione del Santo Frate che, per attraversare lo stretto, usa il suo manto come scafo, come vela e come riparo del fraticello alle sue spalle. Questa raffigurazione si propone così agli uomini della Guardia Costiera come un modello esemplare a cui ispirarsi nello svolgimento della loro benemerita attività di “ angeli custodi “ di tutti coloro che vanno per mare, sia per lavoro ( pescatori, marinai, lavoratori delle piattaforme petrolifere, portuali ) sia per servizio ( militari della Marina ). La scena di San Francesco che attraversa lo stretto di Messina colpì e colpisce ancora non solo la moltitudine dei suoi fedeli, ma anche tanti artisti, pittori e scultori che hanno voluto rappresentarla. Ispirò pure il compositore ungherese Franz Liszt ( il più grande pianista dell’800 ) che dedicò al santo di cui portava il nome un’opera musicale per orchestra e pianoforte, leggenda n.° 2 ” San Francesco da Paola cammina sulle acque “ , brano che richiede elevata qualità di virtuosismo pianistico.

 Negli ultimi anni è drammaticamente cresciuto il fenomeno di sbarchi di clandestini sulle coste italiane; tra i primi ad intervenire per fronteggiare questi afflussi sono le unità della Guardia Costiera. Nell’espletare il loro delicato compito, sia come soccorritori di gente disperata e perseguitata, sia come guardiani e agenti di sicurezza contro avventurieri e malviventi, è auspicabile che gli uomini della Guardia Costiera chiedano l’aiuto del Santo Taumaturgo per discernere gli autentici profughi meritevoli di soccorso dai trafficanti, dagli scafisti e da potenziali terroristi.

 L’evento che più ha commosso il mondo intero nel primo scorcio del 2005 è stata la morte dolorosa di Papa Giovanni Paolo II il Grande, avvenuta  la sera del 2 aprile proprio il giorno della festa di San Francesco di Paola. Il Santo Patriarca morì a 91 anni, il 2 aprile 1507, nel giorno del  Venerdì Santo. Ora noi devoti, sul filo di queste singolari coincidenze, osiamo immaginare che il Santo di Paola, mosso a pietà delle lunghe e gravi sofferenze del pontefice, abbia voluto porre fine a tanto dolore e, allargando le braccia, l’abbia invitato a salire in cielo presso di lui. Ci piace poi fantasticare che il Papa abbia accolto di buon grado l’invito di San Francesco, poiché rammentava un episodio autentico che gli era successo diversi anni prima durante un’udienza pontificia: un bimbo, sfuggito alla sorveglianza della mamma e tutto smarrito, si era rifugiato sotto il mantello scarlatto del Pontefice, che facendo scherzosamente roteare il lembo del manto, aveva rasserenato il piccolo, trasformando in un gioco festoso la paura di essersi perso. Così ripetendo a sua volta il gesto del bimbo, Giovanni Paolo II si rifugia fiducioso sotto il mantello miracoloso di San Francesco, il quale lo sana da ogni ferita,  lo libera da ogni sofferenza e lo manda  incontro alla misericordia divina. In questa prospettiva un po’ suggestiva si collocano così le ascese al cielo di due grandi santi, nello stesso giorno 2 aprile, a quasi 500 anni di distanza.

 Ci sembra bello pertanto proporre San Francesco di Paola come Patrono della Guardia Costiera. La fama della sua gloria nei secoli passati si è diffusa dal Regno di Napoli a tutta l’Italia, alla Francia ( dove peraltro passò 24 anni della sua lunga vita e vi morì ), all’intero mondo cattolico.

Venerato e rispettato da poveri  da ricchi e potenti sovrani, dagli umili pescatori e da facoltosi armatori navali.

    I sovrani delle dinastie borboniche delle Due Sicilie e di Spagna come pure molti nobili si sono onorati di chiamare  alcuni figli col nome del Santo completo di attributo di “ Francesco di Paola”;  in tante famiglie meridionali il doppio nome “ Francesco  Paolo” venne usato sempre in segno di devozione al Santo di Paola.

La fama del Santo si è riversata su Paola,  l’unica città della Calabria il cui nome è stato tradotto in lingue straniere: “ Paula ”, usato sia in tedesco che in spagnolo e portoghese; “ Paule “ in francese. A lui e ai suoi frati sono intitolati nel mondo chiese, cappelle, santuari, conventi, vie e piazze.

A titolo di curiosità si rammenta che nelle nazioni di lingua tedesca i Minimi vengono detti  “Paulaner “ , cioè “ Frati di Paola “; a Monaco di Baviera  è meritoriamente famosa la birra “Paulaner “ un tempo prodotta nel locale convento dei Minimi; a Vienna una stazione della metropolitana si chiama “ Paulaner “ dal nome del convento vicino; il porto di La Rochelle, il più importante della costa atlantica francese è intitolato “ Port des Minimes”.

Non v’è dubbio che la gloria di San Francesco si riverserà ampiamente sugli uomini, truppe e ufficiali della Guardia Costiera che a ragione si possono definire:

-        vigili sentinelle del mare che lambisce le coste, contro l’inquinamento derivante sia da scarichi terrestri che da criminosi lavaggi di navi-cisterna, contro la pesca di frodo e contro ogni forma di attacchi dannosi al patrimonio ittico;

-        guardiani prudenti ed attenti contro sbarchi di clandestini, di merci di contrabbando e di sostanze stupefacenti;

-        solerti angeli soccorritori di naufraghi, di naviganti in situazioni di pericolo, di profughi.

 

Ripetendo il motto “Charitas “ vi salutiamo.

 

 Ing. Vincenzo Davoli, Gianfranco Schiavone , Giuseppe  Pungitore e Mimmo Aracri.

 

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