Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

NOTTE  MAGICA A FRANCAVILLA

La poesia di Malferà musicata tra i ruderi della  antica Pendina

Grande successo di pubbli­co per la presentazione del primo libro di Cannensissi Malferà "Tra i ruderi di Pen­dina ci fermamino a sogna­re". Una serata, quella del 21 agosto, che è riuscita a tra­smettere ai numerosi presen­ti la magia degli antichi rude­ri descritta dalla giovane nel­ le sue profonde poesie. Ben  tre ore e mezza di spettacolo, tra la presentazione del libro e la lettura delle poesie, reci­tate da fanciulle vestite in abi­ti d'epoca, accompagnate al pianoforte da un brillante Francesco Ventura. E poi, an­cora, un percorso musicale e fotografico tra i ruderi messi in risalto da un gioco di luci ben studiato dal tecnico di Hodigitria Alfonso Salutato che, fra le dolci note e i cenni storici; ha creato una sceno­grafia davvero speciale, rega­lando continue emozioni. Ve­ramente entusiasti per l'otti­ma riuscita della serata gli amministratori, in particolar modo il presidente del consi­glio comunale, Francesco Pungitore,  ha voluto for­temente la pubblicazione del libro, appoggiato dall'asses­sore alla Cultura Antonella Bartucca e dal sindaco Car­melo Nobile. Molti francavil­lesi presenti e commossi dal­l’opera della Malferà, non so­no voluti mancare all'appun­tamento di Pendina, contor­nati da numerose personalità del mondo della cultura pro­venienti da tutta la provincia. La serata, organizzata dall'as­sociazione ArtigianFamiglia con il contributo dell'associa­zione Phocas di Francavilla e patrocinata dal Comune, ha lasciato tutti senza parole. Un connubio veramente avvin­cente, di alta qualità, perfetto in ogni punto, e nel quale nulla è stato lasciato al caso. Ad aprire í lavori del conve­gno, la lettura, da parte del­l' autrice, della poesia dedica­ta a nonno Antonio Attisani, «semplice ed umile maestro di vita di Francavilla Angito­la» al quale ella dedica tutta la sua opera. E' toccato al giornalista di Calabria Ora, Salvatore Berlingieri, intro­durre la giovane studiosa e la sua prima opera editoriale. Sono seguiti, poi, i saluti e i ringraziamenti del sindaco Carmelo Nobile, la relazione dello storico Foca Accetta e il saluto dell'architetto Giusep­pe Santacroce, autore degli schizzi del libro. A conclusio­ne il discorso, veramente toc­cante, di Carmensissi Malfe­rà, sulla comunità francavil­lese e sulla magia ovattata che avvolge Pendina. La reci­ta eccellente delle poesie da parte di Anna Salutato e Va­lentina Genovese sulle dolci note del pianoforte, hanno af­fascinato grandi e piccini, cat­turati dall'atmosfera vera­mente surreale che si è venu­ta a creare. La serata è prose­guita con un percorso guida­to fra i ruderi, organizzato dalla professoressa Santina Spinelli, a partire dalla casa gentilizia, dove il maestro Edoardo Marchese con la sua chitarra classica ha veramen­te appassionato tutti con una serie di esibizioni legata al te­ma della Napoli ottocentesca. Il percorso è proseguito con le allegre note di musica po­polare eseguite con mandoli­no; chitarra e tamburello dai maestri Lino Vallone, Enzo Rondinelli e Donato Ventura al rudere "Pagliaia", conclu­dendosi di fronte al calvario bizantino con una ecceziona­le performance della violini­sta Emanuela Stillitano e del pianista Daniele Paolillo, che hanno regalato emozioni , non finire contornati come gli altri musicisti da una sceno­grafia spettacolare  Ritornati in piazzetta, le note del mae­stro Onofrio Berlingieri han­no allietato il buffet, prepara­to dalle due associazioni or­ganizzatrici, che lui previsto un viaggio di sapori legati al­la Francavilla di una volta, con prodotti tipici della tradi­zione locale. A concludere la serata, la proiezione del cor­tometraggio "Pendina Anti­ca" con l'intervista a padre Rondinelli del regista Lello Febbraro e la mostra fotogra­fica "La Francavilla nei ricor­di" di Pino Pungitore,  il quale ringrazia tutti coloro che gentilmente hanno fornito le copie delle fotografie. Cultu­ra, poesia, storia, tradizioni, video, mostra fotografica, va­lorizzazione del paesaggio, musica di qualità hanno reso Francavilla regina indiscussa della Calabria, ridandole quell' importanza che il pas­sare del tempo pare abbia as­sopito e insabbiato.

"CALABRIAORA DEL 24-8-07"

ALBUM FOTO DI GIUSEPPE PUNGITORE

 

Note al libro di Carmensissi Malfarà: Tra i ruderi di pendina ci fermammo a sognare

In un formato piccolo, alquanto grazioso , giustamente proporzionato al microcosmo che gli autori vogliono rappresentare, l'opera si mostra sotto due espressioni artistiche di pari dignità , in cui la successione di poesie si alterna con la serie di illustrazioni grafiche : così i testi di Carmesissi Malferà sono accompagnati da pregevoli schizzi disegnati dall' architetto Giuseppe Santacroce .

Questi ultimi rappresentano scorci panoramici , ruderi ed angoli del paese, nonchè quelle emergenze monumentali (chiesa di San Foca, calvario greco -bizantino, croce dei Passionisti, convento dei Riformati ....) che spiccano sullo sfondo di tante piccole case. Queste dimore, semplici e modeste (la maggior parte delle quali è abitata solo nei mesi estivi) , se considerate singolarmente, appaiono brutte , scomode, prive di valore architettonico, talvolta malridotte; ma appoggiandosi e aggrappandosi l'una con l'altra si stringono per formare un insieme urbanisticamente unitario e assai pittoresco, nel quale le brutture delle singole case sì stemperano e quasi spariscono per dare invece risalto al rione Pendina che si presenta come una graziosa piramide, una "pigna" forte e compatta.

Nei disegni di Santacroce non compare nessuna sagoma o figura umana. Oggi purtroppo questo è il " volto" autentico di Pendina nella maggior parte dell'anno; in effetti , da settembre fino alla chiusura delle scuole, nel rione abitano a malapena una dozzina di persone.

Carmensìssi, invece, essendo venuta più sovente a Francavilla, invitata ed accompagnata lungo le strade dell'antico borgo dall'amico Pino Pungitore, ha avuto modo non solo di scoprirne angoli e scorci pittoreschi, ma anche di incontrare, di scambiare saluti e di conoscere diverse persone, tanto che ha voluto dedicare questo volumetto ad Antonio Attisani " grande ed umile maestro di vita di Francavilla Angitola"

La prima poesia " La passeggiata di nonno Antonio" ritrae, per l'appunto, l'amabile figura di Antonio Attisani mentre passeggia lungo il viale del Drago; l’affettuosa rappresentazione che la Malferà ne fa è autenticamente fedele alla quotidiana abitudine di Don Antonio il quale, se le condizioni climatiche lo permettono, ama davvero passeggiare, da solo o con un paio di amici, ben oltre il tramonto del sole.

In " La semplicità delle piccole cose" , le pennellate di Carmensissi raffigurano l' intero paese di Francavilla e la sua gente : la distesa di case, che dal Drago scendono fino a Pendina , le casette dai coppi centenari e ì ruderi antichi incorniciati tra le due valiate verdi, o con i colori rosa ed arancio degli agrumeti; i contadini, ì braccianti, le donne anziane, testimoni autentici dei passato, rimpianto in segreto ancorchè ricco soltanto di cose piccole e semplici .

In " Donne di Calabria" lo sfondo in lontananza è quello della costa tirrenica , con i suoi nitidi colorì, il blu del mare, le bianche spume delle onde, il cielo reso terso dal vento e rigato dalle traiettorie dei gabbiani. In primo piano si stagliano le donne calabresi qui presentate nelle loro tradizionali pratiche religiose, mormoranti le preghiere rivolte alla Vergine Maria.

"L' alba" è l'idillio del paese che si risveglia al chiarore del giorno e poi ai primi raggi del sole, allorquando il silenzio del borgo, prima rotto da lievi rumori delle donne e degli uomini che lasciano le case per i loro lavori, poi viene quasi ritmato e scandito dal gracidio delle rane.

" Passeggiando alla Frischia" è un immersione io un paesaggio reso fresco e incantevole dall' acqua e dalle foglie degli alberi. L'antica fontana della Frischia accoglie, chi vi si reca, in un tenero abbraccio; le betulle e i lillà, con i loro tenui profumi e colori, mitigano i caldi raggi dei sole che hanno appena disciolta i vapori della nebbiolina del mattino.

" Mezzo di " . Di solito i contadini ritornano a casa dopo le quattro del pomeriggio. Se invece rientrano a mezzogiorno il ritorno alle loro case diventa una festa di profumi e suoni". L' intenso vapore che sale dalle pentole talvolta può suscitare strani voli indietro nel tempo: forse ci si muove e ci si aggira incuriositi per í silenziosi, antichi vichi di Rocca Nicefora, la grande ava di Francavilla.

" Mentre Francavilla si prepara a riposare ". E' un parallelo poetico dei Notturni, quei componimenti musicali tanto cari a Chopin, e della Sonata di Beethoven " Ai chiaro di luna"A! tenue soffuso chiarore della luna lo sguardo che indugia vicino sui poveri ruderi e sul Calvario bizantino di Pendina, si volge poi in lontananza, attratto dal mare o dalla misteriosa, affascinante forza magnetica di Rocca Angitola.

"Scorre placido L’ Angitola ". II sempre ricorrente. ripetuto tema di Rocca Angitola qui si accompagna ad una duplice, contrapposta visione dell'Angitola: a monte della diga c'è l’ampio bacino dell' oasi che attira e ospita per i loro amori tante specie di uccelli ( aironi, svassi, cicogne), ai piedi della diga c'è invece il fiume ridotto a striminzito rigagnolo. Tutt’intorno al vasto specchio d'acqua e al piccolo ruscello si ergono come guardiani i ruderi della Rocca, le Croci delle chiese dei paesi e le forti querce ( monumentali sono quelle da sughero),

"La campana". La campana della poesia non è la squilla dei campanili, ma è l’antichissimo gioco che i bimbi ripetono, saltellando da una casella all'altra, segnate con gesso bianco sullo scuro manto stradale dei vicoli meno trafficati. Le donne anziane, dai volti rugosi, seguendo con attenzione il gioco dei nipoti, rivivono con nostalgia il tempo della loro fanciullezza.

"Grazie ai miei amici" . L'ultima poesia della raccolta si differenzia nettamente dalle precedenti per la mancanza di riferimenti diretti con il territorio dell'Angitola. Ma nel suo "viaggio” o "navigazione" di commiato, Carmensissi Malferà, protesa da sola "alla ricerca dell'immensità dell'universo", pur tacendo sugli spazi geografici angitolani. procede senza timore, sicura dell' affetto dei suoi amici, tra cui annovera certamente anche quelli di un luogo piccolo e circoscritto come Francavilla Angitola, da lei però nobilitato al rango di microcosmo ideale.

VINCENZO DAVOLI


18  Agosto 2007

FRA I RUDERI DI PENDINA CI FERMAMMO A SOGNARE

 

MARTEDI’ 21 LUGLIO A FRANCAVILLA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI POESIE

DI CARMENSISSI MALFERA’ EDITO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

“Fra i ruderi di Pendina ci fermammo a sognare…” è il titolo della raccolta di poesie di Carmensissi Malferà. L’opera, edita da Hodigitria e realizzata con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Francavilla, sarà presentata al pubblico martedì prossimo, 21 agosto alle ore 21,00 nel rione Pendino di Francavilla Angitola. Alla presentazione, organizzata dall’associazione ArtigianFamiglia, interverranno, oltre all’autrice, il sindaco Carmelo Nobile, l’architetto Giuseppe Santacroce autore degli schizzi presenti nell’opera, lo storico Foca Accetta e il giornalista Salvatore Berlingieri.  Nel corso della serata è prevista la lettura delle poesie da parte di fanciulle in abiti di epoca e accompagnate dalle note del musicista Francesco Ventura, e dalla proiezione del video su Pendina Antica, realizzato dal videomaker Lello Febbraro. La serata proseguirà con un originalissimo percorso gastronomico e musicale fra i ruderi, che farà da sottofondo alla mostra fotografica “La Francavilla dei ricordi” a cura di Pino Pungitore  e con l’esibizione di grandi personalità del campo musicale vibonese, come i maestri Edoardo Marchese, Lino Vallone e Onofrio Berlingieri, e i nuovi talenti Daniele Paolillo, Francesco Ventura, Emanuela Stillitano, Donato Ventura, Fulvio Ventura. “Accompagnata sempre dal mio affezionato taccuino dalla copertina blu mare – scrive l’autrice nella prefazione del libro - ho annotato in questo viaggio alla scoperta della mia terra e degli antichi mestieri, tanti versi spontanei, pensieri alati, schizzi di viuzze ed edifici antichi o semplicemente di “uomini” intenti nel loro lavoro. Accompagnata anche in questo viaggio dal mio caro e fedele amico di sempre, Giuseppe Santacroce, e dai suoi schizzi, lì fra il rumore del silenzio, fra i ruderi centenari, testimonianze tangibili di quel passato che in segreto un po’ tutti rimpiangiamo, fra il verde delle vallate circostanti, fra i mille colori dei fiori, lì, ci siamo innamorati di Francavilla. Da allora fiumi di parole emozionate sono uscite dalla mia penna senza più trovare fine. “Pennellando” con le varie sensazioni provate i mille volti di Francavilla, del suo museo, dei suoi personaggi, delle sue viuzze, delle sue feste, della sua gente. Tanta brava, umile e semplice gente. Per quanto io non fossi del paese, mi sono sempre sentita come a casa mia, le tante persone che ho avuto l’opportunità di conoscere a Francavilla, mi hanno sempre fatto sentire una di famiglia, una di loro”.

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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com

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