Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

   

Insediato il nuovo parroco, don domenico barletta

L a  sera di domenica 11 settembre 2011 nella chiesa di  San Foca Martire il Vescovo di Mileto, Mons. Luigi Renzo, ha insediato un nuovo Parroco a servizio della comunità parrocchiale di Francavilla Angitola.  E’ il ventottenne sacerdote Don Domenico Barletta, originario di Rombiolo. Con bolla del 1° Settembre 2011 è stato nominato titolare delle due Parrocchie francavillesi: San Foca Martire e Santa Maria delle Grazie.    Il Parroco uscente, Don Pasquale Sergi, dopo un ministero sacerdotale a Francavilla durato quasi 33 anni, trovandosi peraltro da qualche tempo afflitto da diversi problemi di salute, ha espresso il desiderio di riti-rarsi dal servizio pastorale, richiedendo nel contempo all’Ordinario diocesano di usufruire di un anno sabbatico, cioè di un anno di riposo e di esenzione dall’impegnativa attività di Curato. Accogliendo l’istanza di Don Sergi, il Vescovo Mons. Renzo ha scelto come nuovo Parroco di Francavilla Angitola il giovane Rev. Domenico Barletta. Poiché Don Mimmo riceveva per la prima volta l’incarico a Parroco, il Vescovo di Mileto, S. Ecc. Luigi Renzo, ha voluto personalmente presiedere il rito di insediamento del Rev. Barletta nelle  Parrocchie di cui è stato nominato titolare. Nella festosa cerimonia, in San Foca Martire, il Vescovo era affiancato dal Cancelliere Mons. Filippo Ramondino e da una schiera di oltre venti membri del clero diocesano, tra cui spiccavano molti Sacerdoti di giovane età, convenuti dalle diverse Vicarie della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.  La presentazione di Don Barletta, come nuovo Parroco, si è svolta nell’ambito della celebrazione eucaristica domenicale, officiata dal Vescovo L. Renzo  (assistito dal segretario Don Graziano Maccarone), coadiuvato da Don Pasquale, parroco uscente, e da Don Mimmo, parroco subentrante. La cerimonia si è sviluppata in una cornice di elevata solennità (sotto la regia sapiente e canonicamente accurata di Mons. Remondino)  e in un clima di calda, affettuosa partecipazione da parte dei fedeli e delle autorità.  Erano presenti: anzitutto i familiari di Don Mimmo (genitori, fratello, sorella, nonna ed altri parenti provenienti da Rombiolo e dintorni); gli intimi amici del neo-Parroco; Il Sindaco di Francavilla Angitola dottor Carmelo Nobile e la Giunta Municipale al completo; le suore di Filadelfia; la folla dei fedeli giustamente curiosa di vedere per la prima volta il nuovo Parroco ed ansiosa di poter salutarlo.   Nella sua omelia il Vescovo , dopo aver commentato il brano evangelico domenicale concernente il perdono cristiano, ha voluto presentare una similitudine tra la figura del Parroco, come guida spirituale dei fedeli affidati alle sue cure, e quella dell’allenatore di una squadra di calcio. Entrambi i “preparatori”, per conseguire risultati positivi nei rispettivi ambiti, devono ispirarsi ad una “carta dei valori”. Per l’allenatore la carta vincente è un “modulo di gioco” confacente alle doti e alle capacità dei giocatori. A sua volta il bravo Parroco trova la sua “carta dei valori” nella Sacra Scrittura e nella Dottrina cristiana, elaborata ed enunciata dai Sommi Pontefici e dai Vescovi, e poi resa concreta nelle buone opere che tutti i fedeli possono portare a termine.                         

  A conclusione della sacra funzione l’amico Lorenzo Malta ha rivolto a Don Pasquale un messaggio speciale di ringraziamento. La redazione del sito si associa alle parole di Lorenzo, riportandone il testo integrale a chiusura di queste note di cronaca.  A sua volta D. Pasquale si è accomiatato dalla comunità francavillese con un messaggio di saluto, breve ma intenso e commosso.                                                                                     

Il Sindaco dott. Carmelo Nobile, dopo aver donato a Don Sergi un bel dipinto raffigurante il Calvario Greco di Pendino, ha doverosamente ringraziato il Parroco uscente ed ha formulato al nuovo Parroco Don Mimmo Barletta, a nome suo personale, a nome della Giunta e dell’intera cittadinanza, gli auguri più fervidi di fecondo e proficuo apostolato a favore di tutta la popolazione di Francavilla Angitola.

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commiato da francavilla di don pasquale sergi

La mia voce, il mio pensiero, i miei scritti, li conoscete piuttosto bene, come conoscete i miei sentimenti e le mie opere. Ho cercato di essere padre, fratello ed amico, senza dimenticare il mio compito di guida e testimone. Vi ho sempre spronati alla corresponsabilità e al sano protagonismo “per  e con  la Comunità”,  coinvolgendovi in molteplici attività.  Ce l’ho messa tutta, e pertanto non mi dispiace per non essere riuscito a fare di più e meglio. Nessuno di noi è perfetto in tutto, sempre e comunque. Per di più, il Signore non pretende che facciamo ciò di cui non siamo capaci. A ciascuno i suoi talenti,  a ciascuno le sue responsabilità. Sono orgoglioso di quanto,  insieme a voi,  sono riuscito a realizzare nel tempo.  Sono orgoglioso di concludere il mio ministero a Francavilla,  subito dopo la riapertura della Chiesa del Rosario,  ultimo prestigioso regalo a questa Comunità di Fede, Speranza e Carità. Quest’opera, e non le feste esterne, rimarrà imperitura nel tempo, sempre pronta ad accogliere le persone di fede, caricarle nello spirito e proiettarle nel sociale,  per un progresso comune sempre costante e migliore. Ancora una volta, ringrazio dal più profondo del cuore chi mi ha voluto bene ed ha collaborato con me specie con sacrifici: vivi e defunti,  giovani e anziani, della prima e dell’ultima ora, specialmente i catechisti che si sono succeduti nel tempo, gli animatori dell’Oratorio,  e in modo del tutto speciale il Consiglio pastorale che, per anni,  ha condiviso tutto con me,  croci comprese. - A voi tutti presenti,  - a voi assenti ma che desiderate il bene reale di Francavilla,  - al vostro nuovo parroco don Mimmo,  - alle pubbliche autorità,  auguro ogni bene.  Insieme, con l’aiuto del Signore,  mirate a traguardi migliori e duraturi . Al nostro vescovo, per cui vi sollecito a pregare sempre, così come avete fatto con me: grazie di cuore! Adesso, dopo l’intervento autorevole e decisionale del vescovo,  simbolicamente affido al nuovo parroco, in nome e per conto della comunità parrocchiale, il calice d’oro, quale segno e cementazione di passato e presente, valori spirituali e sentimentali, speranze e lacrime tramutate in un unico sacro oggetto, prezioso, bello, significativo e duraturo.  Mi piace concludere con un concetto, già espresso nell’inaugurazione di questo calice il 3 marzo 2002: “Gli ex voto, fusi, hanno formato sì un solo Calice, d'oro massiccio,  artistico e prezioso,  ma anche un solo Grande Cuore palpitante, un cuore aperto a tutti, un cuore sensibile, generoso,  oblativo. Sia di buon auspicio, perchè questa Comunità, la nostra, sia sempre più unita:  nelle intenzioni, nei sentimenti,  nei progetti, e soprattutto nel concreto di ogni giorno, e a comune vantaggio”. Amen!

 

Francavilla Angitola, 11 sett. 2011                                                               Don Pasquale Sergi

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messaggio speciale di ringraziamento. a don pasquale

di lorenzo malta

Dunque si è fatta sera ,caro don Pasquale -mi sia permesso il tono amichevole – e la fine del viaggio è arrivata.

Viaggio lungo, intenso, faticoso e non senza problemi. Nello sport l’atleta della staffetta corre  e la sua preoccupazione è soprattutto quella di passare bene il testimone al collega. Alla fine il risultato cancella ogni fatica e tutti gli atleti gioiscono insieme. Voi il testimone lo passate integro perché la vostra staffetta è stata impeccabile. La vostra frazione è durata più di 30 anni ed in questa circostanza mi piace rievocare parte di quel discorso pubblicato in occasione del Trentennale del suo ministero pastorale. Esso iniziava così : “ don Pasquale Sergi arriva a Francavilla nel 1978 senza squilli di trombe in punta di piedi , quasi di nascosto. E’ una persona timida ma è giovane, moderno ha le idee chiare ed è tenace. Il primo impatto con la comunità non fu facile perché certe metamorfosi  specie nei piccoli centri rurali hanno effetti dirompenti e squarciano quella monotonia lungo la quale scivola un quotidiano scontato  e restio alle rivoluzioni. Gli ambienti rurali da sempre rappresentano realtà difficili da gestire, litigiosi, riottosi, diffidenti a volte xenofobi e su don Pasquale da Pizzo oltre alla cittadinanza gravava il peso del confronto col predecessore quel don Vincenzo Condello il cui ricordo vive ancora nei Francavillesi. Al suo arrivo don Pasquale dovette affrontare le diffidenze iniziali di parrocchiani, ancora legati ad una religiosità fatta più di forma che di sostanza, per costruirsi un consenso, una stima sia le sfide di una realtà che proprio in quegli anni stava radicalmente cambiando sotto i colpi di un disordine morale, di una personalizzazione della fede e di un edonismo che oggi è minato dalle fondamenta da una profonda crisi economica. Don Pasquale fin dal suo arrivo iniziò un lavoro tenace dietro al quale più che un progetto c’era una visione di modernizzazione di tutta la vita parrocchiale di Francavilla.  Il programma contemplava la formazione religiosa dei più piccoli mediante l’impiego di motivate catechiste, la correzione di alcuni aspetti esteriori della fede, l’organizzazione di nuove istituzioni parrocchiali, l’assistenza e l’azione del volontariato in favore degli anziani, lo scambio di esperienze religiose tra gruppi diocesani e la riorganizzazione della ricreazione parrocchiale che prevedeva l’acquisizione di nuovi e moderni strumenti tecnologici (il cinema fra tutti).  L’oratorio nella vecchia sede si dotò pure di un ciclostile sostituito poi da una moderna fotocopiatrice che consentì la stampa di un periodico : “L’Oratorio” il quale per mesi riuscì a polarizzare l’interesse del paese animando il dibattito civile, religioso ed anche politico, fu un fenomeno mediatico inatteso ed unico.  In quegli anni la comunità francavillese appariva ancora palpitante e viva ma ben presto le cose sarebbero cambiate. Nelle piccole comunità è il parroco la figura che percepisce prima degli altri i segni delle trasformazioni primo fra tutti lo spopolamento. Egli ha la constatazione diretta del fenomeno tramite le presenze in chiesa, nelle scuole e la registrazione nei suoi libri dei battesimi – sempre di meno- e dei trasferimenti e dei decessi –sempre in aumento.

L’ultimo decennio dei tre è stato un periodo di crisi di nuova e massiccia emigrazione, di perdita dell’identità culturale di mutamento della fede.  Il parroco aveva denunciato prontamente il problema ma volendo derogare al suo ministero con quali strumenti avrebbe potuto opporsi a sì grande problema sociale?

Comunque sia in questi 30 anni ci sono stati anche momenti felici e motivi di soddisfazione personale per don Pasquale  penso ai tanti giovani francavillesi ora affermati professionisti in varie città d’Italia. Il suo contributo alla loro formazione civile , culturale e religiosa è stato fondamentale – anche chi legge gli è debitore- . Don Pasquale è stato il parroco del cambiamento che ha saputo traghettare la nostra comunità religiosa nella modernità in senso formale mi vengono in mente le prime messe accompagnate da moderni strumenti musicali e cori polifonici che le altre comunità ci invidiavano, ma il suo impegno non si è limitato esclusivamente alle attività religiose. Vanno citate l’apertura del nuovo Oratorio intitolato a San Domenico Savio, quante gioie ha dato a giovani ed anziani, la preparazione di un affiatato gruppo di giovani francavillesi che per anni ha rappresentato pubblicamente e con successo commedie teatrali di un certo impegno e non ultimo l’interessamento affinchè fossero restaurati tutti gli edifici sacri del paese. La riapertura della chiesa della Madonna del Rosario di un mese fa sembra voler coronare la fine del suo programma. Tante altre sono state le iniziative che nella fretta di comporre questa veloce retrospettiva mi sono sfuggite e spero pertanto di essere perdonato.

Oggi dopo più di 30 anni don Pasquale ha deciso di passare il testimone ad un nuovo parroco. Il vescovo ha scelto come successore nella parrocchia di San Foca un giovane sacerdote don Domenico Barletta. A Lui tutti noi auguriamo di cuore un lungo ministero ed un proficuo lavoro in questa comunità che può e deve riprendersi con l’impegno e la coesione di tutti.

Come primo incarico da parroco non sarà semplice ripartire ma don  Domenico ha dalla sua la freschezza degli anni e sicuramente il sacro fuoco di agire. Noi Francavillesi sapremo stargli vicino e dargli assistenza.

Consapevoli che l’eternità non è di questo mondo il ricordo di don Pasquale non vivrà solo negli annali e nei registri ma anche nel ricordo di noi che gli siamo stati vicini .

Grazie di tutto  don PASQUALE.

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    grande successo  ha avuto  la diretta  su francavillATV 

  DELLA FESTOSA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO  DEL NUOVO PARROCO don domenico barletta. LA TRASMISSIONE HA RISCONTRATO IL RECORD DI ASCOLTI TRA LE MANIFESTAZIONI DIFFUSE DALLA TV DEL NOSTRO SITO: SI SONO REGISTRATI NELLA GIORNATA DI DOMENICA 11/9/11, PIù DI 300 CONTATTI .  FINO AD OGGI 17-9-2011 LA REPLICA HA DATO LUOGO AD OLTRE 2000 CONTATTI, MOLTI DI COLORO CHE CI SEGUONO  SUL SITO  IMMEDIATAMENTE CI   HANNO RIGRAZIATO TELEFONICAMENTE  ED ALTRI HANNO VOLUTO INVIARCI MESSAGGI DI COMPIACIMENTO. QUI DI SEGUITO  RIPORTIAMO ALCUNI DI QUESTI MESSAGGI.

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Gent. ing. Davoli & C.,

Vorrei ringraziarvi per l'emozione che attraverso la "Francavillatv" in diretta, questa sera avete regalato a quanti, per un momento così significativo per Francavilla, avrebbero voluto essere lì, fisicamente.

Un momento particolarmente importante e commovente, che chiude un "libro" e dà inizio ad un  capitolo nuovo nella storia parrocchiale francavillese.

Un GRANDE  GRAZIE va a don Pasquale, per essere stato, durante il suo mandato a Francavilla,  un GRANDE educatore e guida per diverse generazioni, contribuendo alla formazione di ciascuno.

Un GRANDE BENVENUTO al nuovo parroco Don Mimmo, perchè illuminato dall' Amore Divino, guidi la comunità francavillese e infonda,  in particolare nei giovani, il coraggio di guardare sempre avanti per costruire una società migliore.

Ringraziandovi ancora vi saluto con il mio

 motto "Ad maiora"

Vera Caruso.

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    Gian  Franco  Condello

 

  OGGI,DOMENICA 11 SETTEMBRE 2011,ARRIVA NEL MIO PAESE,FRANCAVILLA ANGITOLA,IL NUOVO PARROCO DON DOMENICO BARLETTA,AUGURO CHE,COMINCI IL SUO MANDATO RELIGIOSO,SOTTO IL SEGNO DELLA RICONCILIAZIONE E DELLA VOGLIA DI FAR RINASCERE A FRANCAVILLA, LA VOGLIA DI FAR PARTE DELLA COMUNITA' RELIGIOSA E DI ESSERNE FIERI. PREGO,NELLA MIA UMILTA',IL BUON DIO CHE TUTTO QUESTO SI AVVERI,E CHE DON DOMENICO SIA IL SIMBOLO DELLA RINASCITA DEL MIO TANTO AMATO PAESE. AUGURI DON DOMENICO.

 

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    Franco Rondinelli

  

  Caro Gianfranco sono pienamente d accordo con tutto quello che hai scritto e faccio anche io i migliori auguri a don Domenico per il suo mandato nella speranza che le cose cambino finalmente per il bene del nostro piccolo paese tanti saluti a presto'

 

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   Anche Domenico Teti ha commentato lo stato di Gianfranco Condello.

      

  Domenico ha scritto: "grazie pino,ho visto la diretta,veramente straordinario."

  ALBUM FOTO  DI GIUSEPPE PUNGITORE

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riceviamo e pubblichiamo il seguente messaggio inviatoci  da don pasquale sergi, riguardante  l'arrivo del nuovo  parroco a francavilla angitola

  11 settembre 2011

insediamento del nuovo parroco 

Durante la Santa Messa delle 19,00 il Vescovo Mons. Luigi Renzo presenterà alla Comunità di Francavilla il nuovo Parroco, nella persona di don Domenico Barletta. E’ nato nel 1983 a Garavati di Rombiolo (VV) ed è stato ordinato sacerdote nel maggio 2010; finora è stato vicario parrocchiale a Vibo, nella Parrocchia “Sacra Famiglia”.  IL MIO AUGURIO : Insieme, stimolati dagli autentici valori cristiani, possiate guardare avanti, sempre protesi alla ricerca del Bene Comune, per la maggior gloria di Dio!

Francavilla 28 agosto 2011                           Don Pasquale Sergi

 

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Grazie ,  don pasquale !

Prima  di accomiatarsi da Francavilla Don Pasquale Sergi  ci ha trasmesso  un un caloroso messaggio  di ringraziamento, che qui di seguito pubblichiamo. A  nostra volta lo ringraziamo per le belle espressioni rivolte  sia alle nostre persone sia al nostro sito, che negli ultimi anni ha conseguito un notevole  successo, grazie anche ai contributi di alto livello religioso, civile  e culturale fornitici da collaboratori  appassionati come don Pasquale. Siamo  sicuri che  da Pizzo  don Sergi,  non solo continuerà a seguire il nostro sito ma vorrà anche  inviarci scritti, osservazioni e messaggi,  proseguendo la sua attività di assiduo collaboratore soprattutto nelle tematiche religiose, sociali e culturali.

 

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“ VI INVITO A PUBBLICARE IL FILE ALLEGATO: UN PENSIERO AI MIEI COLLABORATORI DI SEMPRE……….

….VI RINGRAZIO INFINITAMENTE PER AVERMI DATO LA POSSIBILITA' DI ESSERE TRA I VOSTRI COLLABORATORI PIU' FEDELI E DI AVER PUBBLICATO PARECCHI MIEI SCRITTI.

NON VI ARRENDETE MAI: SIATE PERSEVERANTI, NONOSTANTE LE DIFFICOLTA' OGGETTIVE E QUELLE PROVOCATE DA CHI VORREBBE "TAPPARVI LA BOCCA". AVETE CONTRIBUITO NOTEVOLMENTE ALLA CULTURA E ALLA SOCIALIZZAZIONE DI FRANCAVILLA. AD MAIORA!

UN ABBRACCIO. DON PASQUALE SERGI.

 Francavilla, 07/09/11.

 

A TUTTI   I MIEI COLLABORATORI   ( della prima e dell’ ultima ora)

Carissimo/a,  la Chiesa, la Famiglia, la Società, hanno rispettivamente bisogno di fondamenta solide, pilastri sicuri, guide capaci, sagge, energiche, caparbie. E’ ciò che tu sei stato/a nel corso degli anni, accanto a me, per il progresso morale e civile di Francavilla.  Ti ringrazio dal più profondo del cuore: per la collaborazione, la stima, l’affetto, e soprattutto per gli inevitabili ma ben accetti sacrifici che hai dovuto affrontare e superare. Da sempre ho detto, predicato, scritto con grande convinzione, persino talvolta “pretendendola” la necessità della corresponsabilità, del sano protagonismo “per e con la Comunità”. Tu rientri tra quelle magnifiche, tenaci e costruttive persone che hanno preferito essere in prima linea per il “Bene comune”, anziché, per dirla con il grande ed indimenticabile comico Totò, dei “quaquaraquà”, senza spina dorsale, sempre pronti a criticare, sobillare, demolire, distruggere. Ho avuto il privilegio di avere la tua fiducia. Non sempre siamo riusciti a raggiungere al meglio i vari obiettivi che ci siamo prefissi, ma ce l’abbiamo messa tutta, e di questo dobbiamo sentirci ed essere soddisfatti ed orgogliosi. Certo, con maggiore serenità ed un ambiente più consono, avremmo potuto seminare di più e raccogliere meglio, ma… pazienza! Per dirla con il Vangelo: un giorno ci sarà dato il 100 per 1.  Grazie ancora, e… vi aspetto tutti per dare un segnale positivo al nuovo parroco.

 Francavilla, 05/09/11                Affettuosamente                                   Vostro don Pasquale

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Lettera aperta ai francavillesi

Vi comunico che presto avrete il nuovo parroco.

     L’anno scorso sono stato costretto dalle circostanze a prolungare la mia permanenza qui; di recente, ho chiesto ed ottenuto dal Vescovo “l’anno sabbatico”: un anno di riposo, senza impegni e responsabilità di Parrocchia.

Giustamente, Francavilla potrà avere un altro parroco, pieno di energie ed entusiasmo. Il mio servizio pastorale qui è stato continuo, lungo, talvolta difficile e sofferto, ma sempre e comunque voluto e pienamente vissuto.

Non vi nascondo che, da una parte, mi dispiace lasciarvi, anche se rimarrò sempre disponibile e pronto per chi avesse bisogno di me; siete stati la mia Famiglia acquisita, per gran parte della mia vita: insieme abbiamo condiviso gioie e dolori, trionfi e sconfitte; abbiamo seminato tanto e abbiamo raccolto ciò che abbiamo potuto.

Ricorderò sempre le Persone che mi hanno rispettato e voluto bene; quasi ogni giorno ricordo nelle mie preghiere i tanti Defunti che mi hanno trattato come persona cara di famiglia.

Eravamo tanti, e siamo rimasti pochi: diversi, tra i migliori, soprattutto giovani, da me particolarmente seguiti, hanno spiccato il volo verso altri lidi.

Le forze, le potenzialità, a Francavilla, si sono assottigliate, ma ciò non significa che tutto è perduto, che non si possa e non si debba guardare avanti fiduciosamente; anzi, forse si potrà fare di più e meglio!

Non vado a fare la cronistoria del nostro comune cammino: la conoscete già; seppure in sintesi l’ho già messa per iscritto e divulgata l’anno scorso, in questo stesso periodo.

- Sono venuto a Francavilla sano e giovane; me ne vado acciaccato e… di una certa età, anche se ancora il Signore si attende tanto da me (almeno lo spero!).

- Sono venuto povero, e me ne vado ancora più povero.

- Ho trovato tanta povertà: vi lascio tante comodità, frutto del mio trentennale lavoro.

- Ho trovato tre chiese, che non era appropriato definirle tali (come da documentazione fotografica); abbiamo tre Chiese degne di questo nome e finemente arredate.

- Ho trovato una casa diroccata, accanto alla chiesa di san Foca: l’ho resa abitabile.

- Ho trovato un ex asilo, letteralmente abbandonato da parecchi anni; lascio una casa parrocchiale con Ufficio e parecchie cose utili al parroco e alla parrocchia. Avrei voluto “lasciare” tutto, ma purtroppo non mi è possibile, in quanto l’appartamento dove andrò ad abitare non ha l’arredamento e il fitto mensile è piuttosto caro.

- Ho trovato un edificio quasi regalato al Comune per decenni; l’ho riottenuto con insistenze e… amichevoli minacce. E’ diventato sede ufficiale dell’Oratorio san Domenico Savio, “Casa della Comunità, fucina di lavoro, formazione, insegnamenti, sana ricreazione, gioiosi e ripetuti conviti…”.

Tutto questo Vi ho voluto comunicare, in un giorno per noi importante e solenne: finalmente, grazie alla Divina Provvidenza e ad alcuni di voi, che ringrazio di cuore, abbiamo potuto riaprire al Culto questa piccola ma centralissima e deliziosa Chiesa, intitolata dai nostri avi alla Madonna Santissima del Rosario.

La mia parola, per quanto carica di convinzione e di sentimenti, è ben povera cosa dinnanzi a ciò che questa sera Nostro Signore dice ad alcuni di voi. Egli si congratula con chi, con maestria, celerità e amore ha eseguito i necessari lavori; si congratula con chi, con abnegazione, dedicando parecchio del suo tempo, ha provveduto alla pulizia della Chiesa, della biancheria, delle suppellettili; si congratula infine con chi ha contribuito economicamente alla realizzazione di quest’opera che durerà nel tempo.

Alla Madonna affido tutti Voi e me stesso. Affido anche il Vescovo, perché, illuminato da Dio, sappia scegliere il parroco giusto per voi.

La nostra Mamma celeste ha a cuore tutti i suoi figli, anche quelli che hanno smarrito la retta via, purchè, ad un certo punto della loro vita, dichiarino il loro amore al Figlio suo e fratello nostro, Gesù Cristo.

Dio onnipotente vi benedica, vi elargisca grazia su grazia, realizzi tutti i vostri desideri, e soprattutto vi dia tanta buona salute e la gioia del cuore.

Francavilla, 07 agosto 2011                                                                         Affettuosamente

Don Pasquale Sergi

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RIFLESSIONI DI  LORENZO MALTA IN OCCASIONE

DELLA RIAPERTURA AL CULTO  DELLA CHIESA DEL ROSARIO

Riapre al culto la chiesa di Maria regina del SS. Rosario


   
Sulla riapertura della chiesa della Madonna del SS. Rosario potevamo scrivere un sordo comunicato, o la solita cronaca che ripercorreva le sue vicissitudini storiche, ma queste notizie non trovano più l’interesse dei lettori che oggi vivono la fede in un modo distaccato quasi superficiale. Quanta è lontana la mia generazione che ricorda ancora quei cori quasi urlati nel mese mariano o quel profumo di rose che usciva fuori dalla chiesa oggi riaperta, quanta nostalgia per quel dolce olezzo che si spandeva per tutta piazza Solari. Momenti questi rimasti impressi nella memoria di noi persone ingenue che vivevamo la vita in tutta semplicità . Oggi le folle non si vedono più nelle nostre chiese e piange il cuore vedersi in pochi e potersi contare a messa la domenica e nelle ricorrenze maggiori, segnale questo che urla il declino del nostro paese. E’ un tempo impietoso quello che stiamo vivendo, la sua ferocia si è accanita contro i paesetti, una nuova massiccia emigrazione ha distratto la locale forza lavoro con gli universitari, i nostri valenti giovani, che non tornano più in una realtà incapace di realizzare le loro aspettative. Ogni paese della Calabria oggi soffre lo spopolamento ma sorprendentemente la vita di chi rimane si uniforma al comportamento collettivo quello divulgato da certa propaganda ( TV e stampa per intenderci). L’illusione dell’autosufficienza, l’allontanamento da Dio visto ormai come un Optional ha cambiato anche il nostro stile di vita . La fede, unico aspetto della nostra esistenza che andava vissuto senza compromessi, è stata sottoposta a strappi e deroghe ed in questa visione di onnipotenza ci autoassolviamo dalle nostre responsabilità. Non era così un tempo quando le chiese nel loro silenzio udivano le preghiere e le richieste delle donne e degli uomini pii, i loro pianti, le loro raccomandazioni, i loro voti. Oggi l’opulenza si è interposta tra noi e Dio, ci si fida ciecamente del progresso e si vive senza regole, dominati dalle passioni e dai rancori. Ed in questo contesto ha il sopravvento la polemica, la critica gratuita su tutto e tutti ed un piccolo mondo come il nostro è lacerato ed inibito nella crescita culturale, politica e sociale. Non troviamo l’armonia, la pacifica convivenza neppure davanti al simulacro della Madre di Dio, usciamo dalle chiese (me compreso) convinti della nostra purezza . Oggi dopo dieci anni finalmente riapre la casa dei Rosarianti e il merito va tutto al parroco don Pasquale Sergi solo lui, che non è francavillese, ha sentito quel lungo e rimbombante silenzio; egli gli ha dato voce e si è prodigato con i suoi mezzi per la riapertura. Ora Maria con il suo nuovo abito regale ed il suo manto di stelle è tornata nella sua dimora, dove La pregarono le nostre madri ed i nostri padri. Sapremo rivolgerci a Lei con un cuore rinnovato e sincero?

Francavilla 07/08/2011                                                                                                     LORENZO  MALTA

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Caro Don Pasquale,

ho letto con molta curiosità l’ultima vostra ( il plurale maiestatis mi è d’obbligo) esternazione sotto forma di lettera aperta.

Questa volta, al contrario di altri precedenti annunci, mi pare che il dado è tratto. Ogni decisione è presa e la strada imboccata non  lascia spazio a ripensamenti. Ho deciso perciò in quest’ultimo atto della vostra lunga ed esaltante missione sacerdotale, che è stata anche una profonda ed avvincente avventura umana, porgervi  il mio personale saluto di commiato.

E mentre idealmente accosto la mia guancia nel saluto riverente ed ossequioso, non posso che andare a quasi un quarto di secolo da quella apparizione della vostra persona sulla scena della comunità di Francavilla ed al vostro comprensibile smarrimento per il compito difficile che vi veniva attribuito di guidare un popolo di fedeli che da poco aveva perso la sua guida pastorale, e che guida!!.

L’entusiasmo dell’età in poco tempo era riuscito a prendere il sopravvento sull’inesperienza e sulle riserve espresse. E non mancarono gli incitamenti ed anche i tanti consigli.

Sono stato anch’io in quegli inizi,con Pino Attisani e Foca Rondinelli,  uno dei  collaboratori, desideroso di rendere più agevole,in mancanza del defunto titolare, il percorso delle consegne in quel virtuale passaggio del testimone,  ed oltremodo alleviare i disagi dovuti al vostro cambio di sede. Ci siamo spontaneamente ed in modo naturale sentiti investiti,per l’amicizia ed il legame avuti con Don Condello,del compito di offrire un pur minimo supporto nell’organizzazione del culto e in quello altrettanto impegnativo  dell’Associazione cattolica, con l’obiettivo di riportare uomini,donne e ragazzi  nell’Oratorio subito messoci a disposizione.

Programmi semplici che nel corso degli anni con molta umiltà e con intensa attività pastorale, insieme al compianto Dino Fiumara,abbiamo cercato, con i pochi mezzi,di portare avanti.

L’unica nostra velleità era quella di riportare quel sano clima di serenità e concordia in una società,quella francavillese,logorata da dispendiose lacerazioni, a causa di lotte e rivalità tra famiglie per il predominio politico.

Con Dino, ormai rientrato definitivamente dagli Stati Uniti,avevamo questo obiettivo. Ci univa la grande passione e l’amore per questa terra. 

Il vostro arrivo e la libertà d’azione concessaci giocarono un ruolo decisivo. Da lì siamo partiti per  cercare di riempire i vuoti, fino a superarli,  con esperienze nuove e significative anche in ambito diocesano che abbiamo saputo onorare con impegno e determinazione.

Ricordo ancora con piacere le tante riunioni e gli incontri con varie personalità sui tanti temi sociali. La proiezione di diapositive e le riflessioni che ne seguivano; i tanti contatti fuori Francavilla e la grande partecipazione di giovani. Il corso di Teologia. E poi la Pro-culto….

Ricordi lontani ma ancora vivi,scolpiti nella memoria. Il seguito è scritto nelle scelte di vita di ognuno.

E da quel momento solo spettatore. Ma sempre interessato a seguire,pur da lontano,il corso degli eventi.

Così nel trascorrere degli anni, pur tra comprensibili errori ed ingenuità commessi, (è il mio sindacabile  parere) la vostra vita ha conosciuto parabole altalenanti che non hanno mai intaccato però il senso della missione  che vi era stato affidato. E mai la stima è venuta meno.

Sono cambiati, di volta in volta, le persone che vi hanno affiancato ma mai l’impegno ed il rigore nelle scelte verso gli obiettivi che volevate perseguire.

Un buono rimane tale sempre. Anche se il suo carattere, nell’approccio con gli altri, può rappresentarlo diversamente.

Ed a quest’ultimo aspetto,  in molti  nella popolazione, hanno rivolto la loro attenzione e le loro critiche per il fatto di non essere abbastanza coinvolti nelle vostre esternazioni di saluto e nei vostri rapporti confidenziali. Per cui non vi è stato mai perdonato questo atteggiamento che a molti è sembrato di distacco  e non accettabile in un uomo di chiesa.

 Su queste premesse, limitate a valutazioni esteriori, si sono venuti  formando una serie di preconcetti che nel tempo hanno portato ad un allontanamento per alcuni e, per altri ad una vera e propria indisponibilità a qualsiasi rapporto anche di tipo pastorale e religioso. Quante opinioni ho sentito su questo argomento.

 E ricordo il buon Dino con il suo carattere forte e mai soggiogato alle logiche della compiacenza, ostile ai compromessi striscianti, sempre diretto nei suoi modi a dire”pane al pane e vino al vino”, ammonire gli interlocutori che il Parroco non si deve biasimare per il suo carattere ma valutare per il suo apostolato.

Parole che dicevano tutto.

Ma così non è stato per voi. E in quest’ultimi tempi siete stato oggetto di contestazioni gratuite e fuori luogo, fino a subire deprecabili atti di vandalismo che non hanno fatto onore alla cittadinanza tutta che in altri tempi,con ben altri sentimenti, non avrebbe mai pensato di mettere in atto o anche solo permesso che si verificassero.

Alto era il senso dell’ospitalità ed il rispetto per il forestiero e fuori confine veniva esaltata la rappresentazione di un paese incline a questi sentimenti. E si era orgogliosi e si traeva vanto, perché  incarnava l’immagine che sembrava trovasse fondamento in quella esaltante vita di San Foca nostro protettore tramandata dagli agiografi.

E ho provato vergogna l’altra sera  nell’ascoltare, per caso, dal mio balcone di casa, una voce stonata che, durante la presentazione di un libro, arrivava, tra le altre pochezze, a dichiararsi  profondamente devoto di San Foca, e dall’altra  affermare che un forestiero non poteva avere la sua stessa passione, il suo fervore ed attaccamento al Santo.

Insomma mentre nell’occasione si esalta la grande virtù di San Foca nel saper, con grazia, dare accoglienza ed ospitalità ai forestieri, dall’altra si disconosce la sensibilità,l’intelligenza,la fede,ed ogni altra manifestazione dell’animo umano insito in una persona che ha la sola colpa di essere forestiero.

Voci fuori luogo,allusive, e poco velatamente dirette alla vostra persona che il silenzio dei presenti non ha fatto altro che rafforzare. Viviamo nel periodo del Karaoke e tutti possiamo cantare.

Quando parroco era Don Condello, che pure era di Francavilla, sentivo altre voci dissonanti e critiche terribili. Ma nessuno osava affrontarlo. Sapeva le storie delle famiglie e se ne guardavano bene.

Ecco perché disturba questo becero  protagonismo di due tre elementi che, senza alcuna coerenza ideale e morale, si ergono a paladini della fede e del culto a San Foca e parlano a nome di tutta la cittadinanza. Non è accettabile che si arrivi a denigrare la figura di un  Parroco solo perché chiede e pretende di sapere dove sono andati a finire i soldi di San Foca che hanno gestito a loro piacimento e senza le dovute informazioni alla popolazione.

Fa ancora più male sentire considerazioni di questo genere proprio ora che dichiara di andar via. Sono sicuri di  tornare protagonisti con chi dovrà arrivare.

Siamo al paradosso e tutto quello che in questo paese non va e non funziona deve gratuitamente essere addebitato al Parroco.

Mi sento perciò indignato dall’indifferenza con cui si lascia spazio a questo gattopardismo di bassa lega e trovo difficoltà a riconoscere i tratti più caratteristici della mia gente. Quella che riscontro è purtroppo  una rappresentazione amara. Un paese ed una comunità che hanno smarrito il corso della loro storia e delle loro tradizioni più genuine. Si è persa quella naturale indole, scrigno prezioso a cui attingere per delineare un percorso genuino di legami affettivi, di rispetto,di comprensione,di comuni interessi ed intenti,di unicità,di “buona creanza”.Valori che portavano al miglioramento ed al progresso  collettivo e al benessere sociale.

Si è perso quel senso di mutua assistenza e socialità, un tempo patrimonio comune a tutte le famiglie ed in particolare alla “ruga”, al vicinato. In definitiva si è disgregato il tessuto sociale di un piccolo agglomerato di famiglie dove il grado di parentela è ancora molto elevato.

Per rincorrere mode disgregatrici che trovano fondamento nella cultura dell’isolamento. Nella convinzione che il vicino è un concorrente, e quindi ostacolo alle mie ambizioni, non si trova di meglio che ergersi a paladino dei propri interessi convinti di fare a meno degli altri e di bastare a se stessi.

Un principio di egoismo che ha minato e mina continuamente non solo la stabilità ma anche l’equilibrio e l’armonia degli stessi nuclei famigliari.

Questi principi sono alla base della vita sociale della Francavilla di oggi per cui appare sempre più disgregata e nessuno si pone, con intenti disinteressati, ad invertire una rotta che appare sempre più fallimentare sul piano della coesione.

Nessuno che paia interessato a costruire momenti di dialogo costruttivo e di confronto leale, a misurarsi, pur da posizioni diverse e contrastanti, sui temi di maggiore necessità per il paese. Arrivando a condividere momenti e situazioni diverse,nel rispetto dei  ruoli e delle prerogative di ognuno, ma in uno spirito di convinta collaborazione che faccia scuola sui più giovani che ,in un momento come questo,sono orfani di grandi Maestri di vita.

Troppi individualismi,troppi interessi personali o di cerchie ristrette,troppi veleni,trovano nella mediocrità e nella sottocultura dei singoli, oltre che nell’incapacità di saper riconoscere i propri limiti, il terreno fertile in cui si alimentano queste tendenze disgregatrici.   In poche parole c’è molta arroganza e poca umiltà.

Così caro Don Pasquale mentre la politica latita ed offre il peggio di sé e di chi rappresenta, diventa fondamentale il ruolo della chiesa, con il suo aspetto pastorale e religioso e con i suoi forti e coinvolgenti ideali  cui l’uomo da sempre ha cercato di affidare i propri sogni e le proprie speranze.

Ed in questo contesto voi avete cercato di muovervi cercando di unire piuttosto che dare spazio alle divisioni.  Ho condiviso quella vostra intuizione ed il vostro impegno a riportare le famiglie, dislocate nelle campagne  a preferire Francavilla rispetto a Filadelfia. Un progetto apprezzabile ma non sostenuto a sufficienza da altre istituzioni.

E così,come più volte scritto, siete stato lasciato solo. Una solitudine che più volte ho  interpretato come voluta dai detentori del potere cittadino per limitarne il prestigio ed il peso di credibilità del potere religioso sulla cittadinanza. E l’avvicinamento alla vostra persona dei tanti personaggi vocati alla politica mi è parso sempre mai disinteressato e spontaneo ma indirizzato a colmare i propri limiti di approccio e l’occasione per una gratuita visibilità. 

In questi anni siete stato tirato per la giacca da parecchi e puntualmente considerato inutile quando i loro progetti non trovavano la concretezza delle loro aspettative.

Alcune persone, senza scrupolo alcuno, hanno persino osato sfidarvi  tramite volantini che avevano una ben palesata regia, incapace di trasparenza e, vigliaccamente, sotto mentite spoglie ha fatto passare la propria verità sui tanti episodi  della vita parrocchiale.

Un tentativo di delegittimarvi che è valso a minare la vostra salute ma non a farvi abbassare la guardia. Siete riuscito a tenere testa a queste misere figure che già in passato con Don Condello avevano in altri momenti sperimentato le stesse tecniche di aggressione. Nessuno nella cittadinanza dimentica le ambulanze di notte, la macchina bruciata, le denunce  per i soldi di San Foca,le tante maldicenze che non hanno tuttavia attecchito nella stragrande parte della popolazione  che conosce bene gli attori protagonisti e il loro valore.

Con invidiabile pazienza avete sopportato ogni sopruso e non vi siete mai dichiarato vittima. Anzi riuscite ancora ad usare espressioni di distensione e di perdono buttandovi tutto alle spalle.

Ecco allora,dopo la lettura della vostra lettera,che ho sentito il bisogno io come figlio nativo di questa terra, dì esprimervi la gratitudine più grande  per il lavoro di guida spirituale cui non siete mai mancato. Per i vostri propositi sempre orientati al progresso di questa comunità di fedeli. Per  la vostra vicinanza agli anziani di questo paese e agli ammalati che non è mai passata inosservata. Per quanto vi è stato possibile avete dato e molto meno avete ricevuto. Ma questa è la vita di un Pastore.

Comprendo le ragioni  dei vostri “insuccessi”(!!!!) ma la natura umana è di per sé imperfetta e in questi casi vanno capiti più gli sforzi che i traguardi raggiunti,perché la partita non si può giocare da solo. Su quel che si poteva fare e non si è fatto sarà oggetto di riflessione con chi  prenderà il vostro posto e da quì dovrà ripartire.

Voi non dovete avere rimorsi. Anzi dovrete andare via con la convinzione di aver dedicato il vostro tempo ed  ogni vostra energia  senza risparmio alla cura di tutte le anime di questo paese. Sarà il migliore conforto che vi dovrà accompagnare per il futuro. L’unico impegno,oltre alle vostre preghiere, dovrà essere quello della cura del vostro corpo troppo sacrificato in questi anni e vivere in armonia con i vostri affetti.

E’ il mio Augurio speciale e credo della Francavilla migliore che, nella circostanza, sa concedere l’onore delle “armi” ad una persona che in questi lunghi anni ha conosciuto le nostre debolezze in confessione,celebrato le nostre nozze,battezzato i nostri bambini, benedetto i nostri morti. Accomunato con noi nella preghiera   davanti l’immagine del nostro Santo Protettore Foca a chiedere per noi e per le nostre famiglie Grazie e Benedizioni. Perciò, caro Don Pasquale, il vostro ricordo avrà nella nostra memoria un posto di privilegio.

E con animo sereno  vi diciamo grazie, per aver condiviso con noi questi anni bellissimi ed irripetibili della nostra vita, e vi salutiamo con un grosso ideale abbraccio dicendovi:  ARRIVEDERCI !!!.

Francavilla Angitola, 14 Agosto 2011- Festa di San Foca.

                                                                                                                                           Franco Torchia

                                                                                                                                  fu GIUSEPPE,   da  ROMA

         Dinnanzi  a tanta “verità”, a tali sentimenti, e a tale tempo dedicato nello scrivere  non potevo che render  noto ai francavillesi (ed io lo sono stato più di altri!) questo scritto. Grazie ,  Franco!  Grazie,  a chi la pensa come tè.        Affettuosamente   Don Pasquale Sergi

 

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 REVISIONE  DI VITA PER UN BILANCIO PERSONALE E COMUNITARIO DI DON PASQUALE SERGI  28 AGOSTO 2010 .

Sabato 28 agosto 2010 , nella chiesa Madre, il Parroco Don Pasquale Sergi,  ha  illustrato l’opuscoletto  scritto in previsione del termine del suo mandato ministeriale a Francavilla. Alla fine è stata distribuita la copia del “Memoriale”  e una scultura  con riproduzione di San Foca e della chiesa omonima . Erano presenti Il Sindaco  Carmelo Nobile, il vice Sindaco Antonella Bartucca, l’assessore  Francesco Pungitore e moltissimi  fedeli. LEGGI TUTTO

 

Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com