Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

 

VENERDI’ SANTO 18  aprile 2014

Le funzioni sacre della Settimana Santa un tempo si svolgevano con un rituale alquanto diverso da quello introdotto una quarantina d’anni fa. Così la sera del Giovedì santo, terminata la cerimonia dell’Ultima Cena, si visitavano i Sepolcri, quindi in anticipo rispetto alla Passione e Morte di Gesù, celebrata giustamente il Venerdì Santo. Addirittura la Resurrezione di Cristo si celebrava già nella giornata di Sabato Santo, anziché nella domenica di Pasqua. Allora la Settimana Santa era un periodo di profondo lutto. Gli interni delle chiese venivano rivestiti di stoffe nere; così le statue ed i quadri erano coperti di drappi neri. In quei giorni era proibito suonare campane e campanelli; al loro posto si adoperavano degli strumenti in legno che emettevano suoni, o meglio rumori fragorosi. Facendo ruotare attorno ad un manico la parte mobile dello strumento si produceva un suono sordo e fragoroso, simile al ticchettio dei telai in legno o anche al gracidare delle rane e di altri anfibi degli stagni; da qui il nome italiano di tale strumento: RAGANELLA. Nei dialetti calabresi il nome prevalente è TOCCA; ma poiché il suono prodotto dalle raganelle è sempre ripetitivo, spesso veniva chiamato TOCCA TOCCA, oppure TIRATOCCA, ovvero TIRITOCCHITA, TRICCHE TROCCHE o TIRRITIRRI  (a Strongoli) o anche TIRRIPITIRRI.

Elogiamo il nostro gruppo folkloristico “I Strinari cu  ‘a viertula” per aver riportato nelle strade di Francavilla il suono della “Tocca”, quasi dimenticato dagli adulti e completamente sconosciuto alle giovani generazioni.

Predica della Passione e Processione del Cristo morto. Alle ore  21.00 nella chiesa di San Foca affollata di fedeli ha avuto inizio l’azione liturgica commemorante la passione e morte di Gesù Cristo. Il momento focale della cerimonia è stata la “Predica della Passione”  pronunciata da Don Giovanni Tozzo, con il commovente rituale del­la "chiamata"; il sacerdote "chiama" la Vergi­ne Addolorata e consegna alle sue braccia il Figlio morto. Al termine della funzione religiosa è iniziata la lunga proces­sione penitenziale del Cristo morto , accompagnato dalle statue della Madonna Addolorata e dell’ Ecce Homo, e dal personaggio vivente rappresentante il Cireneo che si sostituisce a Gesù nel portare la pesante Croce. La processione si è snodata nelle vie di Francavilla arrivando fino al Calvario (Viale del Drago), dove è stato acceso il tradizionale  grosso falò, preparato da Domenico Costa e Dino Malta.

 

   

                         

Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com